Il 19 febbraio il giornale l’Ora della Calabria non è arrivato in edicola. “A causa di un guasto” ha detto lo stampatore Umberto De Rose. Tre giorni fa è stato pubblicato il video contenente la registrazione tra l’editore dell’Ora della Calabria Alfredo Citrigno e lo stampatore per convincere Citrigno a non pubblicare la notizia relativa all’inchiesta sul figlio del senatore Ncd Tonino Gentile, fresco di nomina a sottosegretario alle Infrastrutture: “farti nemici non ti serve”, “é uno (Gentile, ndr) che fastidio te lo può dare”, “gli altri non lo pubblicano, evita anche tu”, “il cinghiale ferito a morto colpisce per ammazzare”, “è una cosa che non ti conviene”, “volete buttare all’aria il lavoro di una vita?”, “chiama a sto cazzo (il direttore del giornale Regolo, ndr) e bloccalo Alfrè”
“Nella Calabria del 2014 sopravvive il feudalesimo delle famiglie di rispetto, capaci cioè di ottenere rispetto grazie alle migliaia di preferenze disponibili ad ogni elezione, amministrativa o politica. Una di queste temibili famiglie è appunto la famiglia del neo sottosegretario alle infrastrutture Antonio Gentile, senatore di NCD, ed ancor prima servile adulatore di Silvio Berlusconi al punto di proporre il conferimento del Nobel per la Pace allo stesso statista di Arcore nel 2002. Ma chi semina servitù, raccoglie tradimento, e così pochi mesi fa il senatore Gentile, sollecitato anche da pressioni che provenivano dal Presidente della Regione Calabria, Giuseppe Scopelliti, lascia il mondo berlusconiano per approdare a quello, ben più intellettualmente raffinato, di Angelino Alfano, quello che non faceva dormire Renzie, perchè quand’era al governo Letta il sindaco di Firenze twittava “Ma come si fa a governare con Alfano?“, salvo poi tenerselo ben saldo al ministero degli Interni quando Matteo sostituiva Enrico come se nulla fosse. Ora, Gentile finisce agli onori della cronaca per un‘incredibile vicenda di soffocamento della libertà di stampa, vicenda che causa la mancata uscita presso le edicole di un giornale calabrese, “L’Ora di Calabria“, solo perchè il direttore dello stesso, fedele all’etica del giornalismo libero e corretto, intende pubblicare una notizia scomoda per il clan: il figlio Andrea si trova coinvolto nelle indagini relative ad incarichi illecitamente conferiti dall’azienda sanitaria provinciale.
Ora, posto che la stessa proprietà di questa testata non è ignota alle cronache giudiziarie, per evitare eventuali ripercussioni di Gentile, viene impedita la pubblicazione del giornale, contenente un articolo sgradito a lui, satrapo cosentino, esponente di un “clan” politico capace di decidere le sorti della stessa giunta regionale oltre che di diversi parlamentari. Questa è la Calabria in cui è fondamentale ripristinare la cultura della legalità, questa è la Calabria in cui tale notizia non viene pubblicata dagli altri due quotidiani locali -e ci vien da domandare se sia stato un caso o l’inefficienza dei giornalisti, od altro, questa è la Calabria in cui solo la voce del M5S si fa sentire con forza e chiarezza da subito per segnalare questa schifezza, questa porcheria.
Ricordiamo che il giorno della nomina di Gentile 4 Parlamentari Calabresi (Dieni, Parentela, Morra e Nesci) chiedono le dimissioni di Scarpelli, protagonista delle manovre per favorire il figlio del Senatore NCD senza che i giornali riportassero la notizia. E questa è la Calabria premiata da Matteo Renzi nel sottobosco dei sottosegretari. Caro Matteo, caro PD, della vostra tardiva e forse strumentale presa di coscienza non sappiamo cosa farcene: i calabresi veri si stanno svegliando, ed iniziano a coltivare il dono della memoria. Con cui gli ipocriti ed i bugiardi verranno puntualmente sputtanati.” Nicola Morra, Paolo Parentela, Dalila Nesci, Federica Dieni – parlamentari M5S Calabria
PS: Il M5S sta preparando la mozione di sfiducia individuale contro il sottosegretario Gentile nominato da Renzie