di Beppe Grillo – Gestire la tensione, governare la conflittualità e confrontarsi senza farsi male. È lo spirito della Tregua Olimpica (in greco antico: ἐκεχειρία, ekecheiría, “trattenere le mani o mani ferme”), una pratica sorta in Grecia 3000 anni fa; era il frutto di un trattato sottoscritto da tre Re, Iphitos di Elea, Cleosthenes di Pisa e Lycurgus di Sparta. Nacque per garantire il transito e l’integrità degli atleti e degli spettatori, che partecipavano ai giochi Olimpici. In questo tempo cessavano tutte le inimicizie pubbliche e private.
Oggi la Tregua Olimpica, che inizia sei giorni prima dei giochi olimpici e termina sei giorni dopo i giochi paraolimpici, nel pianeta globalizzato ha rinnovato il suo valore, mobilita la popolazione giovanile per la promozione dei propri ideali: gli atleti s’impegnano nello sport, per sostenere la creazione di un ponte di pace tra le comunità in conflitto, delle condizioni per il dialogo e della riconciliazione.
Il 2 dicembre del 2021, alla LXXVI sessione dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite, 173 Stati membri hanno rinnovato il loro impegno per la pace. Hanno deliberato la sospensione di ogni conflitto sul pianeta tra il 28 gennaio e il 20 marzo del 2022, il periodo delle Olimpiadi invernali di Pechino, per mostrare al mondo la forza dello sport, che consente di stare insieme, competere in pace e costruire le basi per un futuro migliore. La partecipazione degli Stati è aumentata dal 1994, anno in cui le Nazioni Unite hanno ripristinato la Tregua olimpica. I Paesi promotori erano 116 per le olimpiadi di Lillehammer; per l’edizione di Pechino 2022 sono 57 in più. Ma le tensioni internazionali non sfumano. Il braccio di ferro tra Washington e Mosca continua a generare fibrillazione nell’intera comunità internazionale.
Le videoconferenze, le proposte e le riflessioni dei Capi di Stato non risolvono una conflittualità ingiustificabile agli occhi dei territori, che vogliono la pace.
Difficile sperare in un dialogo laddove i Governi promuovono la via delle sanzioni e delle scelte ritorsive. Le truppe schierate in posizioni opposte sono uno strumento di deterrenza, ma con esse diviene più concreto il rischio di un’escalation. In questo scenario la Tregua Olimpica può svolgere appieno la sua funzione.
Il presidente del Cio (Comitato Olimpico Internazionale) Thomas Bach durante la cerimonia d’apertura della XXIV edizione dei Giochi Olimpici Invernali di Pechino 2022, citando una celebre canzone di John Lennon ha detto: “La missione dei Giochi è costruire ponti, non erigere mura. L’obiettivo è unire l’umanità in tutte le sue diversità. Mi rivolgo a tutti i politici del mondo: rispettate la tregua olimpica, date una chance alla pace” .