di J. Lo Zippe – All’inizio del 2010, gli economisti hanno iniziato a notare qualcosa di strano: l’economia si stava riprendendo dalla recessione, ma le imprese non sembravano investire tanto quanto avrebbero dovuto in beni come immobili, edifici e attrezzature.
Le aziende stavano investendo altrove. L’ex economista capo del Tesoro degli Stati Uniti, Janice Eberly, affermava che: “I profitti delle imprese hanno recuperato abbastanza bene dopo la recessione del 2008, quindi abbiamo continuato ad aspettare che anche gli investimenti riprendessero”.
Infatti gli economisti si aspettavano che le aziende, negli anni successivi alla recessione, investissero pesantemente, in particolare in immobili, impianti e macchinari. Dopotutto, i tassi di interesse erano ancora bassi e le aziende sarebbero dovute essere ansiose di avviare costosi progetti, come costruire una fabbrica o acquistare nuovi macchinari. Tutti investimenti che avevano bloccato durante i tempi difficili. Ma stranamente gli investimenti di capitale non sono mai decollati. Così gli economisti hanno iniziato a chiedersi se questo comportamento non potesse effettivamente riflettere una tendenza economica molto più ampia. Forse le aziende stavano spostando i loro investimenti dalle risorse fisiche verso un capitale “intangibile”, come software, proprietà intellettuale e ricerca. Cosi, testando questa teoria, si scopre che negli ultimi 20 anni le aziende hanno costantemente spostato le loro spese da beni tangibili a beni intangibili.
Ma cosa significa questo?
Questo spostamento non è semplicemente una anomalia economica. L’aumento degli investimenti verso beni intangibili tende ad essere associato alla concentrazione del mercato, ovvero la tendenza di settori come la sanità, la tecnologia e la vendita al dettaglio, ad essere dominata da un numero inferiore di aziende. Aziende sempre più grandi e con una maggiore quota di mercato. Questa concentrazione ha avuto vari effetti. Ha sicuramente portato ad alcuni miglioramenti in termini di efficienza, ma i ricercatori hanno scoperto che ha anche reso più facile per alcune aziende assumere comportamenti anticoncorrenziali, come aumentare i prezzi.
Ma perché gli investimenti in beni fisici non sono aumentati? A parte varie spiegazioni di natura economica, possiamo sicuramente dire che investire in beni non fisici può rendere l’azienda più resistente alle forme tradizionali di politica economica. In pratica i principi contabili sono un po’ indietro su questo, non ci si rende conto che i dati contabili non riflettono la realtà della nuova economia.
Ma ciò può influenzare la concentrazione di mercato? Le imprese costruite su beni immateriali tendono ad essere in grado di ridimensionarsi più rapidamente, il che può aumentare il loro dominio sul mercato. Amazon può aggiungere nuovi prodotti alla sua piattaforma di e-commerce molto più facilmente di quanto una normale azienda può aggiungere nuovi prodotti a una linea di produzione fisica. E una volta che Amazon ha 10 milioni di prodotti, tutti vogliono sicuramente venderli lì, perché è lì che tutti guardano.