Osservare una strada piena di biciclette è come intravedere un futuro possibile. Montréal rappresenta uno dei casi più evidenti di questa trasformazione, anche se i segnali arrivano da tutto il mondo. In Italia il cambiamento è iniziato e cresce di anno in anno, sostenuto dall’espansione delle piste ciclabili, dall’aumento dell’uso delle e-bike e dalla diffusione del bike sharing.
Nel cuore di Montréal, lungo la pista ciclabile della Saint-Denis Street, è stata scattata una fotografia precisa della trasformazione urbana in corso. Un corrispondente di The Economist, durante un giovedì soleggiato dell’ora di punta, ha contato per dieci minuti i passaggi in una sola direzione. Sono sfrecciate 132 biciclette contro 82 automobili che procedevano a passo d’uomo nella corsia adiacente. Quei numeri rappresentano un istante. Nella stessa giornata di giugno, i sensori Eco-Counter installati lungo la Réseau Express Vélo hanno registrato oltre 14.000 passaggi complessivi. È il flusso giornaliero su una singola pista ciclabile urbana, una quantità che in molte città equivale al traffico automobilistico di un’intera arteria principale.
Sempre a Montréal, sotto la guida del sindaco Valérie Plante, la bicicletta è diventata un protagonista; nel quartiere centrale del Plateau un quinto di tutti gli spostamenti avviene in bici. In città più di un terzo della popolazione pedala almeno una volta a settimana. Il servizio di bike sharing Bixi ha raddoppiato i suoi utilizzi dal 2019, superando i tredici milioni di viaggi in un anno. Strade sono state chiuse al traffico automobilistico durante l’estate, parcheggi rimossi, corsie ristrette, con l’obiettivo di rallentare l’auto e rendere ogni strada più sicura per pedoni e ciclisti. I commercianti, nonostante le resistenze iniziali, hanno visto un calo delle vetrine vuote lungo le vie ciclabili.
Questo fenomeno si sta diffondendo in tutto il mondo, a Londra, nella City, i ciclisti ormai sono due volte di più delle auto. A Parigi le bici superano gli automobilisti nella città intera. A Copenaghen quasi la metà dei pendolari si sposta in bici per andare a lavoro o a scuola. In molte città europee la quota modale del ciclismo, cioè la percentuale di spostamenti urbani fatti in bici, raggiunge valori tra il 9 il 14 % in modo stabile.
In Italia la rivoluzione della bici avanza più lentamente ma mostra segnali chiari. L’uso della bicicletta nel primo semestre del 2025 è cresciuto del 5,65% rispetto allo stesso periodo del 2024. Le bici a pedalata muscolare hanno registrato un aumento del 5,4% mentre le biciclette elettriche sono cresciute del 13,1%. Sulle piste ciclabili italiane ogni giorno si contano oltre 13.000 mezzi. Il 49% degli italiani dichiara di possedere una bicicletta, il 57% sa usarla. Solo il 10% la utilizza per andare al lavoro o a scuola, mentre il 26% la considera uno strumento per l’attività fisica. Il bike sharing è usato da una quota ancora ridotta, pari all’8% degli intervistati. Il cicloturismo è invece in piena espansione. 89milioni di cicloturisti nel 2024 hanno generato un indotto di quasi 10miliardi di euro, con un aumento del 54% rispetto all’anno precedente.
La sicurezza gioca un ruolo decisivo. In Europa la media di mortalità ciclistica è di 4,5 decessi per milione di abitanti. In Italia il dato è più basso, intorno a 3,5 morti per milione, in calo rispetto al 2019. In Spagna è ancora più contenuto, con 1,7 morti per milione. In città come Amsterdam, Copenaghen e Groningen i numeri raccontano una cultura radicata. A Groningen il 46% degli abitanti si sposta in bici come mezzo principale, Amsterdam supera il 39% per cento, Copenaghen si attesta intorno al 35%.
I sistemi di bike sharing crescono in tutta Europa. Il numero di biciclette disponibili per mille abitanti è aumentato del 4% tra il 2016 e il 2023. Le bici elettriche rappresentano oltre la metà delle flotte europee di sharing e dominano l’espansione del settore. Nel 2024 coprivano più del 56% del mercato.
L’esperienza di Montréal insegna che non serve molto spazio per cambiare il volto di una città. Le piste ciclabili occupano meno del 2% dello spazio stradale ma sono in grado di trasformare la mobilità. A Montréal l’80% dello spazio è occupato dalle auto, i pedoni si dividono il resto. In Italia città come Milano, Torino e Firenze stanno cominciando a percorrere questa strada. Le piste ciclabili più trafficate sono percorse in prevalenza da biciclette elettriche. Il divario con il Nord Europa rimane ampio sia nelle infrastrutture sia nella cultura della mobilità. Gli investimenti dedicati alla bici sono ancora marginali rispetto a quelli per l’auto, con rapporti stimati di cento a uno.
Quella che osserviamo è una trasformazione capace di ridefinire la città. Dove le strade vengono ridisegnate, dove le auto rallentano, dove le bici scorrono lungo corsie protette, nasce una nuova immagine urbana, un luogo dove il pedone, il ciclista e il cittadino respirano finalmente un’aria diversa.
Se a Montréal in un solo giorno di giugno hanno pedalato oltre 14.000 persone lungo la pista ciclabile di Saint-Denis, è possibile immaginare Roma, Milano, Bologna e Firenze attraversate da flussi simili. Una città attraversata dalle biciclette non è un’utopia. Proviamo a crederci!!!





