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Discorso di fine anno 2014 di Beppe Grillo #IoGuardoBeppe

beppegrillo.it - Dicembre 31, 2014

“Signori siamo qua in una versione leggermente differente dalle solite: siamo nel nuovo ufficio della Casaleggio Associati, una specie di catacomba dove aleggiano gli spiriti, gli spiriti quelli buoni. Noi siamo qua dentro per, quasi cospirare, per parlare di cose che sono assolutamente proibite fuori o pericolose: onestà, lealtà. Queste cose che ormai fuori vengono percepite come rivoluzionarie o eversive.

Noi siamo i veri eversori
Voglio farvi un saluto diverso dagli altri anni, un saluto senza rimpianti perché cosa potremo rimpiangere del 2014 che se ne va? Renzi, le balle di Renzi? Cosa potremo rimpiangere? Un attentato alla democrazia e alla costituzione di due partiti il PD e il Pdl? Ricordate il PDmenoelle? Sembrano cose del passato remoto, due partiti che si sono uniti per disfare la Costituzione. Un partito dove il fondatore Dell’Utri è in galera, ha preso 9 anni per associazione esterna mafiosa e il suo Presidente è stato mandato via dal Senato per leggera evasione fiscale, condonata con “4 giorni” in un ospizio, è fantastico, questo è un Paese meraviglioso!

La decadenza dell’Italia
Tutti i parametri sono peggiorati. Guardate che il 2014 ce lo ricorderemo, forse sarà leggermente meglio del 2015! Ho un sottile ottimismo. Nel 2014 se ne è andata un po’ di produzione industriale, il Pil si è abbassato, questi dati ormai fanno parte di un mondo in decadenza. I nostri Bot, i nostri Cct sono ormai declassati a titolo spazzatura. Abbiamo una disoccupazione a livelli memorabili, abbiamo 10 milioni di poveri con le code chilometriche della Caritas. Il problema dei problemi poi non è neanche la mafia di Roma, l’Expo, il Mose. Ci stiamo abituando a questo marcio, forse ci stiamo abituando e non lo percepiamo neanche più, è la percezione quella che ci arriva. Ecco perché bisogna parlare sottovoce!

Succederà nel 2015
Forse il 2015 ci porterà dei risultati straordinari! Può darsi che l’ebetino si toglierà di mezzo, magari con le Olimpiadi allenandosi con i 100 metri ostacoli quando sarà rincorso dalla popolazione. Forse avremo una grande soddisfazione perché per raggiunti limiti di età Napolitano, che ha condiviso (e anche leggermente sponsorizzato) questo sfacelo, si toglierà da questa posizione molto precaria che ha oggi come Presidente della Repubblica.
Magari Forza Italia – Forza Mafia, chiamatela come volete, non ci sarà più, avrà percentuali da prefisso telefonico. Forse succederà qualcosa, ma non bisogna spargere la voce, succederà qualcosa! L’abbiamo già fatta succedere. In Parlamento ci hanno preso in giro, ci hanno messo in un angolo, andiamo sui tetti, facciamo provocazioni, andiamo… cerchiamo di far conoscere quello che succede veramente dentro del comma 5 che modifica il comma 7 del comma 9, del comma 11, della legge 45 poi vai a vedere, chi è? Cos’è? Non si sa!

Vogliamo la tua partecipazione
Allora noi stiamo cercando di fare, siamo nati da una legge popolare e stiamo adesso coadiuvandoci tutti con i banchetti in tutta Italia per una legge di iniziativa popolare per uscire dall’euro! Siamo nati da quello noi! Vi ricordate era il 2007: il primo V-day. Legge di iniziativa popolare: via i parlamentari condannati, due legislature sennò ti fai le combriccole, voto di preferenza per la legge elettorale, ma anni fa, sembrano anni luce, Dio mio! Siamo quelli per la democrazia dal basso, condivisa, non vi chiediamo né voti, né niente. Fate quello che credete più opportuno per l’amor di Dio. Se volete invece il MoVimento vi apre le braccia se collaborate e se vi impegnate un po. Se invece continuate a dare deleghe a questa gente qui, io non so come andremo a finire!

Usciamo dall’euro!
Comunque noi stiamo portando in Parlamento una legge di iniziativa popolare che ci permetterà di chiedere un referendum consultivo per uscire dall’Euro! Perché essere schiavi? Vogliamo diventare un Paese… ora lo dico… normale, normale! Avere la nostra sovranità monetaria, la nostra sovranità economica, essere normali, avere il nostro fisco senza che sia delegato a una banca a mille chilometri. Lo so che è chiedere una cosa gigantesca! Vogliamo rimanere in Europa bella, diversa, con i francesi, con i tedeschi, vogliamo starci in mezzo a questa gente qua, perché siamo diversi, SIAMO ITALIANI! Uscire dall’Euro è una partenza, diventeremo competitivi, manipoliamo, facciamo delle cose meravigliose ancora. Perché continuare a pensare di non avere un piano B? Questo è il piano B, l’unico che c’è in Italia! Il piano B è del MoVimento 5 Stelle.

Il programma del M5S per l’Italia
E’ una partenza. Poi ci sarà da riformare la burocrazia, le tasse, avere delle tasse più eque, ma è normale questo. Lo faremo con i decreti che hanno usato loro, lo faremo in brevissimo tempo: leggi anticorruzione, proteggeremo il Made in Italy, la piccola e media impresa, faremo il reddito di cittadinanza, Dio mio, il reddito di cittadinanza! Bisogna non farsi sentire, non facciamoci sentire. Vuole dire che se uno perde il lavoro può avere la possibilità in 3 anni di avere tre lavori e se non accetta perde il diritto di cittadinanza, l’abbiamo fatto, abbiamo le coperture, abbiamo tutto in modo che nessuno deve rimanere indietro, Dio mio che concetto della politica!

Sempre coerenti con i nostri principi
Quindi che rimpianti avremo? Non lo so che rimpianti, so solo che andremo verso qualcosa che abbiamo iniziato. Noi siamo forse la causa, gli effetti li vedranno i nostri nipoti. Stiamo cambiando! Una classe politica di giovani! Abbiamo fatto poche cose ci dite, può darsi, ma non abbiamo mai tradito quello che abbiamo detto, abbiamo fatto, non abbiamo preso soldi, siamo nati dalla Rete senza soldi. Guardate che sta succedendo una cosa bellissima: noi che non abbiamo chiesto soldi a nessuno siamo pieni di soldi: quando dobbiamo fare le iniziative i cittadini ce li danno! Loro, adesso vogliono rimettere rimborsi elettorali perché hanno messo il 2 per mille. “Diamo la possibilità ai cittadini di finanziare i partiti” dicevano. Toh, non gli danno niente! Allora abbiamo avuto sempre ragione, siamo stufi anche di avere sempre ragione, non voglio imporvi nulla, giudicate voi.

La fiaba di Calvino
Voglio lasciarvi in modo sereno, però, voglio leggervi una piccola parabola, chiamiamola parabola, ma è una fiaba di Calvino(*), scritta qualche decennio fa. Io credo che questa sia proprio l’illustrazione proprio di come non è cambiato niente, da 20/25 anni fa quando l’ha scritta Calvino a oggi. E’ veramente straordinaria. Provo a leggerla anche se non sono un fine dicitore per l’amor di Dio:

“C’era un paese dove erano tutti ladri – provate a indovinare che Paese è… – La notte ogni abitante usciva con i grimaldelli e la lanterna cieca e andava a scassinare la casa di un vicino, rincasava all’alba carico e trovava la casa svaligiata – fantastico! – E così tutti vivevano in concordia e senza danno poiché l’uno rubava all’altro e questo a un altro ancora e così via, finché non si rubava a un ultimo che rubava al primo. Il commercio di quel Paese si praticava solo sotto forma di imbroglio da parte di chi vendeva e da parte di chi comprava! Il governo era un’associazione a delinquere ai danni dei sudditi – ci sono delle strane assonanze – e i sudditi dal canto loro badavano solo a frodare il governo. Così la vita proseguiva senza inciampi e non c’erano né ricchi e né poveri. Ora non si sa come accadde nel paese si venisse a trovare un uomo… onesto. La notte invece di uscirsene con il sacco e la lanterna stava a casa a fumare e a leggere romanzi, venivano i ladri, vedevano la luce accesa e non salivano. Questo fatto durò per un poco. Poi bisognò fargli comprendere che se lui voleva vivere senza fare niente non era una buona ragione per non lasciar fare agli altri, ogni notte che lui passava in casa era una famiglia che non mangiava l’indomani. Di fronte a queste ragioni l’uomo onesto non poteva opporsi, prese anche lui a uscire la sera per tornare all’alba, ma a rubare non ci andava. Onesto era e non c’era nulla da fare, andava fino al ponte e stava a vedere passare l’acqua sotto, tornava a casa e la trovava svaligiata, in meno di una settimana l’uomo onesto si trovò senza un soldo, senza di che mangiare, con la casa vuota, ma fin qui poco male perché era colpa sua.
Il guaio era che da questo suo modo di fare ne nasceva tutto un cambiamento, perché lui si faceva rubare tutto e intanto non rubava a nessuno, così c’era sempre qualcuno che rincasando all’alba trovava la casa intatta. La casa che avrebbe dovuto svaligiare lui era intatta, fatto sta che dopo un po’ quelli che non venivano derubati si trovarono a essere più ricchi degli altri e a non voler più rubare e d’altronde quelli che venivano per rubare in casa dell’uomo onesto la trovarono sempre vuota, così diventavano poveri. Intanto quelli diventati ricchi, presero l’abitudine anche loro di andare la notte sul ponte a vedere l’acqua che passava sotto, questo aumentò lo scompiglio perché ci furono molti altri che diventarono ricchi e molti altri che diventarono poveri. Ora i ricchi videro che andare la notte sul ponte dopo un po’ sarebbero diventati poveri pensarono: paghiamo dei poveri che vadano a rubare per conto nostro. Si fecero i contratti, furono stabiliti i salari, le percentuali e naturalmente sempre ladri erano e cercavano di ingannarsi gli uni con gli altri, ma come succede i ricchi diventavano sempre più ricchi e i poveri sempre più poveri. C’erano dei ricchi così ricchi da non avere più bisogno di rubare per continuare a essere ricchi però se smettevano di rubare diventavano poveri perché i poveri li derubavano, allora pagarono più poveri dei poveri per diventare la roba dagli altri poveri e così istituirono la polizia e costruirono le carceri. In tal modo pochi anni dopo l’avvenimento dell’uomo onesto non si parlava più di rubare o di essere derubati, ma si parlava solo di ricchi e poveri, eppure erano sempre tutti ladri, di onesti c’è stato solo quel tale che era morto subito e di fame”.

Con questa novella di Calvino vi auguro veramente delle buone cose!
Noi adesso ci faremo seppellire in questo ufficietto meraviglioso, io e l’ombra di Casaleggio.
Buon anno a tutti!” Beppe Grillo

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