Alcune organizzazioni italiane hanno avuto un’idea che mi ha fatto un grande piacere: “Beppe Grillo direttore generale della Organizzazione Mondiale per il Commercio (in inglese: WTO World Trade Organization)”.
Come potete immaginare, io penso di fare bene il mio mestiere, ma non pretendo di farne altri. Quindi, state tranquilli, non lascerò i teatri e i palazzetti per un ufficio a Ginevra.
Le mie chance di convincere Bush e Chirac ad accettare la mia candidatura del resto non sono altissime.
Sono invece migliori le mie chance di convincere molta gente a porsi qualche domanda sulle cose che compra e che sono dettate dalle attuali regole del commercio mondiale:
– perché dobbiamo mangiare cibi contaminati da organismi modificati geneticamente senza avere il diritto di saperlo, se la contaminazione è meno dello 0,9%?
– perché a Genova costa meno fare il pesto con il basilico del Vietnam che con quello ligure?
– perché nel bergamasco la polenta si fa con il mais argentino, ma nessuno ce lo dice?
– come mai un litro di petrolio costa la metà di un litro di acqua minerale?
Se chi governa il commercio mondiale ha creato una situazione dai risvolti tragici e comici, allora anche un comico può portare il suo contributo.
Accetto volentieri, come provocazione, la candidatura, anche per ringraziare tutti coloro che mi hanno seguito in questa splendida tournèe e che mi leggono e che mi scrivono sul blog.