Il 4 ottobre 2009 nascerà il nuovo Movimento Nazionale a Cinque Stelle. Nascerà in Rete. Ogni cittadino italiano incensurato e non iscritto a un partito potrà aderire. Sono passati due anni dall’otto settembre 2007, dal primo V-day di Bologna e poco più di un anno dal secondo V-day di Torino. In quelle giornate milioni di persone INFORMATE dalla Rete hanno chiesto due cose: un Parlamento espressione dei cittadini senza condannati e con la possibilità di scegliere il candidato e una libera informazione. Queste persone INFORMATE sono state derise dai partiti, dalle televisioni e dai giornali, inclusi la Repubblica e l’Unità. La sinistra era troppo impegnata nella politica dell’inciucio di Topo Gigio Veltroni.
Abbiamo chiesto l’abolizione della legge Gasparri e del duopolio RAI-Mediaset e, per questo, siamo stati tacciati di populismo, di qualunquismo. Berlusconi, senza la concessione a prezzo di realizzo delle frequenze nazionali che gli è stata garantita dal PDmenoelle, avrebbe fatto compagnia a Gaucci a Santo Domingo. Se gli italiani avessero potuto esprimere la preferenza, in Parlamento avremmo veri deputati e senatori, non servi e serve di Berlusconi e del comitato di affari del PDmenoelle. D’Alema, Fassino, Violante, Gasparri, Bonaiuti, Capezzone e le Carfagne sarebbero stati spazzati via dal voto. Senza soldi, con il solo volontariato di migliaia di persone abbiamo raccolto centinaia di migliaia di firme per una legge di iniziativa popolare ignorata dal Senato, un milione e mezzo di firme respinte da Carnevale della Corte di Cassazione. Non importa, io vado avanti, noi andremo avanti. Una risata li seppellirà.
I partiti sono morti, non voglio fondare un “partito“, un apparato, una struttura di intermediazione, ma dare vita a un Movimento con un programma. Chi aderisce al programma si presenta agli elettori e chiede il voto. Come è successo per Luigi De Magistris e Sonia Alfano, eletti dalla Rete, votati in massa dalla Rete, che parlano e parleranno ai loro elettori, in modo diretto, attraverso la Rete. Servono persone come loro in Parlamento, alla presidenza di Regioni, sindaci di Comuni. Cittadini come i trentasei consiglieri comunali a Cinque Stelle eletti in molti capoluoghi di Provincia. Persone oneste e indipendenti che rispondono ai cittadini. Questa è la mia idea di politica.
Se in un Paese drogato dalla televisione e con la banda larga scarsamente diffusa, la Rete è riuscita a mandare a Bruxelles De Magistris con il maggior numero di voti di ogni deputato europeo di qualunque Paese, il futuro è dalla nostra parte. Il Movimento ha espresso un programma per i Comuni a Cinque Stelle l’otto marzo 2009 a Firenze. La Carta di Firenze sarà il riferimento per le Regioni a Cinque Stelle.
Siamo arrivati alle battute finali di una farsa. Dalla Papuasia alla Terra del Fuoco l’Italia è diventata sinonimo di puttanopoli, di mafiopoli, siamo derisi insieme allo psiconano in ogni angolo della Terra. Nei prossimi mesi si sbraneranno tra loro, hanno già iniziato, con dossier e controdossier, ma quando si mette la merda del ventilatore tutti ne hanno una parte. Loro non si arrenderanno mai (ma gli conviene?). Noi neppure.
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