L’ufficio si trovava all’ultimo piano di un grattacielo altissimo, la cui cima era avvolta dalle nuvole.
La donna bionda entrò trafelata.
Dalla scrivania l’uomo barbuto la guardò severamente.
-Dottoressa Vespucci, si può sapere dove era finita? Lo sa di quanto è in ritardo?
-Mi scusi, capo, ma ho avuto dei contrattempi. Mentre viaggiavo, ho incontrato un forte vento contrario. Veniva dalla Siberia, dicevano. E poi vestita così, senza scarpe…
-Lei non ha scuse. Stiamo gelando, i fiumi sono in piena, non ci sono gemme, la verdura costa il doppio, la gente è di malumore.
-Mi perdoni – disse la donna bionda – mi metto subito al lavoro
-Per questa volta passi- disse il signore con la barba – Ma che sia l’ultima volta, non tollererò altri ritardi
-Lei ha ragione. Ma non è colpa mia se tutto è cambiato. Gli uomini hanno combinato un casino, il clima è sconvolto…
-Non accetto scuse – disse l’uomo – sono ben conscio del fatto che le cose vanno malissimo. Ma noi dobbiamo far finta di non saperlo e lavorare come se niente fosse. L’azienda deve andare avanti. Vada a prendere servizio. Quelli dell’altro turno sono esausti
-Vado – disse la donna bionda, volando fuori dalla finestra
L’uomo barbuto parlò al microfono e la voce risuonò altissima tutto intorno.
-Qui è il dottor Meteo. La dottoressa Primavera è arrivata. Quelli del turno invernale possono andare a casa.
Un fragoroso ooh di sollievo fece vibrare l’aria.
-Meno male – sospirò il dottor Meteo, togliendosi la sciarpa – adesso speriamo di non aver grane per un po’…
In quell’istante la porta si aprì ed entrarono cinquanta pinguini con l’aria incazzata.
-Troppo comodo mandarci a casa- disse uno di loro- Siamo una rappresentanza dello SLIS, sindacato lavoratori invernali stagionali. Non può liquidarci così. Abbiamo fatto gli straordinari e i doppi turni. Quelli del servizio neve non hanno avuto un solo giorno di riposo.
-E allora cosa volete?
-Una gratifica del cinquanta per cento in più, e ferie pagate alle Bahamas
-Se no?
-Se no ancora neve e uragani e…
-Basta – urlò il dottor Meteo – via di qua, profittatori. Mi bagnate tutto il pavimento con le zampe…. Fuori o vi fulmino!
I pinguini sparirono scancherando.
L’uomo si prese la testa tra le mani, e afferrò il telefono:
-Pronto – disse con voce agitata – sono il dottor Meteo… si può sapere che fine ha fatto la mia domanda di essere assegnato a un altro pianeta?
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