di Kang Lee – Avete mai mentito quando eravate bambini? Negli ultimi 20 anni, ci sono stati molti studi su come i bambini imparino a dire le bugie. E oggi condividerò con voi alcune delle ultime scoperte.
Ma prima voglio raccontarvi la storia di un preside di una scuola elementare. Un giorno ricevette una chiamata. La voce al telefono disse, “Preside, mio figlio Andrea oggi non verrà a scuola perché è malato.” Il Preside chiese, “Mi scusi, chi parla?”. E la voce disse, “Sono mio padre.”
Questa storia riassume al meglio tre luoghi comuni sui bambini e le bugie. Uno, i bambini dicono le bugie solo dopo aver iniziato le elementari. Due, i bambini non sanno mentire. Noi adulti capiamo subito se stanno mentendo. E tre, se i bambini mentono fin da piccoli, deve esserci qualche cosa che non va in loro, per cui diventeranno bugiardi patologici per il resto della loro vita. Beh, in realtà tutti questi luoghi comuni sono sbagliati.
Si sono fatti tanti esperimenti a riguardo e questo è uno di quelli che mi piace di più. In un gioco hanno chiesto ai bambini di indovinare il numero sulle carte, dicendo che, in caso di vincita, avranno un grande premio. Ma nel bel mezzo del gioco, gli adulti escono dalla stanza con una scusa. E prima di lasciare la stanza, dicono di non sbirciare le carte. Ovviamente, ci sono telecamere nascoste nella stanza. La voglia di vincere il gioco è così forte, che oltre il 90% dei bambini sbircia non appena sono da soli.
La domanda cruciale è: Quando torniamo e chiediamo ai bambini se hanno sbirciato o meno, i bambini che hanno sbirciato confesseranno o mentiranno sulla loro trasgressione?
Indipendentemente dal sesso, nazionalità, religione, a due anni, il 30% mente, il 70% dice la verità sulla sua trasgressione. A tre anni, il 50% mente e il 50% dice la verità. A quattro anni, più dell’80% mente. E dopo i quattro anni, la maggior parte dei bambini mente. Quindi come potete vedere, mentire è una caratteristica dello sviluppo.
Perché alcuni di loro, ma non tutti, mentono?
Per saper mentire bene servono due ingredienti chiave. Il primo ingrediente chiave è sapere che persone diverse hanno una diversa conoscenza della situazione, cioè l’abilità di distinguere tra ciò che so io e ciò che sai tu. Può sembrare banale per un adulto, ma senza dilungarci su altri esperimenti, la conoscenza dell’altro generalizzato avviene solo dopo alcuni anni di vita e non subito.
Il secondo ingrediente chiave per saper mentire bene è l’autocontrollo. È l’abilità di controllare la parlata, l’espressione del volto e il linguaggio del corpo, così da poter dire una bugia credibile.
In effetti queste due abilità sono anche essenziali per tutti noi, in società le usiamo tutti i giorni.
Il passo successivo è stato capire se noi adulti capiamo se un bambino mente. Abbiamo fatto giochi simili con molti adulti di diverse estrazioni sociali. E gli abbiamo mostrato molti filmati. In una metà dei filmati, i bambini avevano mentito. Nell’altra metà i bambini erano sinceri.
Abbiamo fatto vedere questi filmati agli universitari e gli studenti di legge, che di solito hanno poca esperienza con i bambini. Non sono riusciti a riconoscere le bugie dei bambini. Poi abbiamo provato gli assistenti sociali e gli avvocati dei minorenni, che lavorano con i bambini quotidianamente. Sanno identificare le bugie dei bambini? No, non ci sono riusciti.
Abbiamo provato con i giudici, i doganieri e i poliziotti, che hanno a che fare con bugiardi quotidianamente. Riescono a capire se un bambino sta mentendo? No, non ci riescono. E i genitori? Loro riescono a capire le bugie dei figli degli altri? No, non ci riescono. Forse allora riescono a individuare le bugie dei loro figli? No, non ci riescono.
Quindi perché è così difficile capire se un bambino sta mentendo?
In realtà più si cresce e più si impara a mentire. Non è mai facile capirlo, altrimenti non avremo tante delusioni. Ma anche qui la tecnologia ci sta aiutando.
Negli ultimi cinque anni, gli scienziati hanno cercato un modo per rivelare queste emozioni nascoste. E abbiamo fatto una scoperta.
Sotto la pelle del nostro viso, c’è una ricca rete di vasi sanguigni. Quando proviamo diverse emozioni, il flusso di sangue nel viso cambia leggermente. E questi cambiamenti sono regolati dal sistema nervoso autonomo che è oltre il nostro controllo cosciente.
Osservando questi cambiamenti possiamo rivelare le emozioni nascoste delle persone. Sfortunatamente sono invisibili a occhio nudo. Quindi per aiutarci a rivelare le emozioni facciali delle persone, abbiamo sviluppato una nuova tecnologia.
Usando questa tecnologia, ora possiamo rivelare le emozioni nascoste associate al mentire e quindi possiamo capire se le persone stanno mentendo. Si può fare in maniera non invasiva, da remoto, senza spese, con una precisione di circa l’85%,
Quindi ci siamo chiesti se fosse possibile usarla anche per rivelare le emozioni dei politici.
Per esempio durante un dibattito. Beh, la risposta è sì. Usando filmati TV si può individuare la frequenza cardiaca dei politici, l’umore e lo stress, e capire se ci stanno mentendo o meno.
Mentire è una capacità evolutiva, ma anche capire le bugie lo è, ed in questo le ricerche ci dicono due cose: gli uomini sanno mentire più delle donne, le donne sanno capire le bugie molto più degli uomini.
Traduzione di Elena Balloch
Revisione di Elisabetta Fanti