
DAL WEB – ARTICOLO PUBBLICATO SU THE ECONOMIST
Come molte pop star, Pitbull trasuda sicurezza sessuale. Nella sua hit del 2009, I Know You Want Me (Calle Ocho), il rapper americano ripete quella frase non meno di 16 volte. Eppure Pitbull potrebbe essersi sbagliato: i suoi fan non vogliono lui. Vogliono essere lui.
A ogni tappa del suo tour europeo, i fan – per lo più donne – si sono presentati vestiti come l’artista: abiti eleganti, pizzetti finti e, soprattutto, berretti calvi. Il fatto che il risultato appaia più ridicolo che elegante sembra aumentare soltanto l’entusiasmo. A giugno, mentre Pitbull si esibiva in Gran Bretagna, le ricerche di berretti calvi sono aumentate di circa il 760%.
La tendenza del travestimento è un divertimento innocuo. Eppure rivela molto sul fandom e sul modo in cui le persone vivono oggi i concerti. Non basta più acquistare un biglietto e presentarsi in abiti qualsiasi: i fan più accaniti dimostrano il loro affetto per l’artista vestendosi nel modo giusto. Parka per gli Oasis, minigonne per Sabrina Carpenter, abiti da cowboy per il recente tour di Beyoncé.
Non è un fenomeno nuovo: negli anni ’70, i fan si truccavano come Ziggy Stardust per andare ai concerti di David Bowie; negli anni ’90 imitavano la loro Spice Girl preferita. Ma ciò che è cambiato è l’ampiezza e la profondità della devozione per questi travestimenti. Su TikTok, centinaia di migliaia di video #ConcertOutfit mostrano i fan che si scambiano idee per concerti di ogni genere. Molti iniziano a preparare l’abbigliamento con mesi di anticipo. Alcuni discutono su cosa indossare per eventi per i quali non hanno ancora acquistato il biglietto.
Chappell Roan, cantautrice americana, stabilisce lei stessa i temi per i concerti e incoraggia i fan a discutere i loro outfit su Discord, una piattaforma di messaggistica. Marchi e case di moda hanno creato collezioni pensate appositamente per i concerti; Fanatics e Complex hanno lanciato una linea in collaborazione con le Blackpink, gruppo K-pop, per la tappa americana del loro prossimo tour. «È un ciclo di feedback», spiega Lucy Bennett, esperta di cultura dei fan all’Università di Cardiff. «I fan lo avviano, gli artisti lo amplificano, e i marchi li seguono».
La pandemia ha contribuito a questo fenomeno. Dopo mesi chiusi in casa, le persone hanno celebrato il ritorno negli stadi con abiti sgargianti. Quando i concerti del Love on Tour di Harry Styles sono finalmente partiti nel 2021, dopo alcuni rinvii, i fan hanno copiato i suoi look e si sono presentati in un’esplosione di colori. (Le vendite di boa di piume – come quello indossato da Styles ai Grammy di quell’anno – sono schizzate alle stelle.) Facendo questo sforzo, i fan volevano dimostrare che non davano per scontato il concerto, né l’artista.
Lo stesso vale per l’Eras Tour di Taylor Swift. I biglietti erano così difficili da ottenere che chi è riuscito a procurarsene uno ha sentito il bisogno di esibire le proprie credenziali da Swiftie. Alcuni hanno realizzato repliche dettagliate dei suoi vecchi outfit; altri hanno creato look ispirati a riferimenti lirici oscuri. Il tema del tour – una retrospettiva degli 11 album in studio della popstar – ha offerto ai fan un’infinità di spunti: dal pastello di Lover ai toni serpente di Reputation.
I musicisti ispirano questo tipo di dedizione più di altri tipi di celebrità. Secondo uno studio della società di consulenza Deloitte, il 37% delle persone considera l’amore per un determinato musicista “estremamente o abbastanza importante per la propria identità”: più che per una squadra sportiva (35%), una serie TV (27%) o un franchise cinematografico (21%). Le generazioni che più valorizzano il loro fandom – la Gen Z e i millennial – sono anche quelle che danno grande importanza alle esperienze. Se stai spendendo cifre esorbitanti per un concerto – il prezzo medio per un biglietto del tour di Taylor Swift era di 250 dollari, ma è salito fino a 7.000 sui siti di rivendita – tanto vale fare le cose in grande.
I concerti di oggi sono spettacoli immersivi, con palchi su misura, sontuose scenografie digitali, oggetti di scena e fuochi d’artificio. I vestiti sono un modo per prendere parte alla stravaganza e sentirsi parte di una comunità di persone che condividono la stessa passione. Quando i fan si travestono, «si confonde il confine tra artista e pubblico, e lo spettacolo non è più solo sul palco, ma tutto intorno a te», dice Bennett. Guardare Pitbull, insomma, è molto più divertente se sei circondato da migliaia di persone con un berretto calvo.
P.s. Per somigliare al dj Gianluca Vacchi, appena inizia vai via