di Valentina Petricciuolo – Anche io, come Beppe Grillo, ho un sogno, che l’Italia diventi un Paese moderno, all’avanguardia, un modello a cui altri Paesi possano ispirarsi ed emulare. Come? Grazie alla tecnologia della blockchain, il registro distribuito su cui possono essere memorizzate e salvate le transazioni e i contratti in totale sicurezza. Una piattaforma globale e decentralizzata, che permetterà di fare salti in avanti che nessuno immaginava essere possibili fino a poco tempo fa.
E, allora, come vedo l’Italia dopo che verrà abbracciata, accolta, utilizzata e applicata la blockchain a tutti i livelli e in “tutte le salse”?
Io sogno un Paese:
- con la burocrazia più snella e veloce possibile, una pubblica amministrazione davvero trasparente, dove gli intermediari umani – dirigenti, funzionari ed impiegati – siano ridotti al minimo e, soprattutto, non abbiano il potere di “vita o di morte” sul cittadino che, invece, controlla i pulsanti della “cabina di comando” dei suoi dati, da quelli sanitari alle proprietà che possiede;
- dove tutti – indistintamente – possono finalmente godere di un reddito di base universale, non erogato dallo Stato, grazie a una delle applicazioni che “girano” sulla blockchain attualmente in sviluppo (HORIZONFACTORY, MANNABASE, SWIFTDEMAND….). Un reddito che permetta di vivere dignitosamente anche senza “lavorare”;
- dove avviare una attività imprenditoriale e di freelancing è semplice e immediato, come succede già adesso in Estonia, un paese che grazie alla blockchain e alla sua e-residency ha convinto migliaia di piccoli imprenditori a localizzarsi virtualmente lì.
- dove gli autori e i blogger – o, semplicemente, coloro che cedono i propri dati sulla rete – sono ricompensati per quello che creano e pubblicano in rete e non sono solo Facebook e Google a guadagnare;
- dove chi scrive una canzone, compone un pezzo musicale, gira un film, può certificarlo e registrarlo autonomamente sulla blockchain come prova inoppugnabile della sua creazione;
- dove tutti possono essere piccoli mecenati, “patroni delle arti e delle scienze”, o semplici benefattori grazie alla donazione trasparente, sicura e diretta, senza intermediari e apparati amministrativi che distolgono risorse preziose a chi invece ne ha più bisogno;
- dove chi fa scienza a livello amatoriale – i cosiddetti citizen scientists – può finalmente collaborare, partecipare ed essere premiato/a – per i risultati della sua ricerca;
- dove, oltre ad avere assistenza medica garantita per tutti, veniamo addirittura pagati per prenderci cura della nostra salute;
- dove l’energia viene generata e scambiata tra singoli – peer-to-peer -, senza una “autorità centrale” che detta regole e condizioni capestro per i consumatori finali;
- dove chiunque abbia uno smartphone può effettuare transazioni istantanee con un’altra persona, fare e ricevere pagamenti sicuri, veloci e con commissioni minime, usando le criptovalute;
- dove città magnifiche come Napoli o Trieste sono meta di cervelli e menti brillanti provenienti da tutto il mondo – come succede a Zug, in Svizzera – e dove quelli nostri, di cervelli, fuggiti all’estero, sono finalmente tornati grazie al fermento innovativo e alle possibilità offerte da questa tecnologia;
- dove si vota on line, in maniera semplice, democratica e sicura;
- dove per vendere e acquistare una casa non ci sarà bisogno del notaio che certifichi la transazione perché sulla blockchain sarà tutto chiaro, sicuro e il passaggio delle proprietà verrà registrato grazie all’utilizzo di uno smart contract.
- dove chiunque può essere un micro venture capitalist ed investire e partecipare al processo della innovazione grazie alle ICO (Initial Coin Offerings), regolamentate e controllate, anche con somme di denaro molto piccole;
- dove si può investire in ogni tipo di asset grazie alla tokenizzazione: dal ristorante sotto casa ed un micropezzettino di un appartamento a Londra, Milano o Amsterdam.
Ci sono una infinità di altri ambiti dove la blockchain può esprimere tutto il suo potenziale e il cambiamento che questa tecnologia porterà nel mondo sarà epocale: dalla tracciabilità dei prodotti agroalimentari, alla certificazione delle opere d’arte; dall’abbattimento dei costi per la predisposizione della documentazione e delle procedure per i trasporti internazionali, alla possibilità di siglare contratti “smart”…e ancora e ancora…
Il sogno di una Italia rinnovata – grazie alla blockchain – è realizzabile, basta volerlo!
L’AUTORE
Valentina Petricciuolo – Laurea in Economia, specializzazione in commercio internazionale e promozione delle imprese italiane all’estero. Responsabile dello sviluppo e supporto delle aziende australiane in Italia presso il Consolato Generale di Milano. Trade Relations Officer per UK Trade and Investment presso l’Ambasciata Britannica a Roma. Crowdfunder e micro Business Angel attiva sulle piattaforme europee e statunitensi. Attualmente funzionario dell’Istituto per il Commercio Estero (Agenzia ICE) di Roma e responsabile, dal 2005 al 2010, del Desk Attrazione Investimenti esteri della sede di New York. Master in trasferimento tecnologico e open innovation del Politecnico di Milano (2014) e membro dal 2014 al 2017 del panel europeo dei valutatori di progetti Proof of Concept per la valorizzazione della ricerca scientifica dello European Research Council. Autrice del blog La Curiosità è la Bussola su innovazione, imprenditorialità, valorizzazione della ricerca scientifica, crowdfunding, nuove dinamiche del lavoro, reddito di base universale, crescita personale e libertà finanziaria, blockchain e criptovalute. http://valentinapetricciuolo.it