Ieri è venuto a mancare Götz Werner, uno dei primi eminenti sostenitori del reddito di base universale. E’ stato il fondatore della catena di drugstore tedesca dm. Divenne noto al vasto pubblico perché quasi due decenni fa girò la Germania riempiendo le sale dei teatri parlando di reddito di base.
Werner considerava la partecipazione sociale un diritto umano che la società non dovrebbe negare a nessuno, ma dovrebbe consentire. Ogni cittadino, vecchio o giovane che sia, dovrebbe quindi ricevere 1.000 euro al mese dallo Stato, senza alcuna condizione.
Per finanziare il reddito di base, il miliardario chiese che l’IVA venisse aumentata al 50 per cento e tutte le altre tasse fossero abolite.
Götz Werner era innanzitutto un imprenditore. Cresciuto in una famiglia di farmacisti, ha fondato la sua prima farmacia a Karlsruhe nel 1973, il nucleo di quello che poi è diventato il gruppo dm. È riuscito a farlo fino al 2008. Dopo l’insolvenza della società concorrente Schlecker nel 2012, l’azienda è diventata la più grande catena di drugstore tedesca. Nel 2020, l’azienda deteneva una quota del 47% nella farmacia locale, davanti a Rossmann con il 40%. Oggi, dm gestisce circa 3.850 filiali in Germania e in altri paesi europei, impiega circa 66.000 persone e genera un fatturato di circa 12 miliardi di euro.
Goethe ha scritto nel Faust: “Eccomi qui, sono un essere umano, eccomi qui.” Werner ne trasse lo slogan pubblicitario: “Eccomi qui, sono un essere umano, è qui che faccio acquisti”. Alcuni scossero la testa. Ma c’era anche una verità nel motto. In qualità di CEO, si è comportato in modo significativamente diverso rispetto alla concorrenza, come Schlecker. Alla dm non fu un problema costituire comitati aziendali. E gli stipendi di Werner erano più alti della media, sempre. Cercò sempre di trattare i suoi impiegati come esseri umani e non come distributori automatici. Per questo l’idea di un reddito di base universale è sempre stata centrale nella sua vita. Lo vedeva come un importante contributo sociale, per dare alle persone la libertà di prendere in mano la propria vita, in tempi di crescente globalizzazione, digitalizzazione e automazione.