Cacao, caffè, olio di palma, soia, legno, bestiame, gomma, carbone etc…: per essere venduti nell’Unione europea, questi prodotti non dovranno provenire dalla deforestazione, secondo un testo votato a larghissima maggioranza a fine Aprile dal Parlamento europeo. Una legge storica, la prima al mondo, approvata con 552 voti favorevoli (44 voti contrari e 43 astensioni), per combattere il cambiamento climatico e preservare la biodiversità.
D’ora in poi i consumatori europei avranno la certezza di non essere più complici inconsapevoli della deforestazione quando mangiano una barretta di cioccolato o sorseggiano un caffè.
Le aziende potranno vendere nell’Ue solo prodotti accompagnati da dichiarazione di “diligenza dovuta” (due diligence) da parte del fornitore, che attesti che il prodotto non proviene da terreni deforestati e non ha contribuito al degrado di foreste, comprese le foreste primarie insostituibili, dopo il 31 dicembre 2020.
Le imprese dovranno inoltre verificare che tali prodotti siano conformi alla legislazione del Paese di produzione anche in materia di diritti umani e che i diritti delle popolazioni indigene interessate siano stati rispettati.
Secondo le stime dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (FAO), tra il 1990 e il 2020 sono scomparsi 420 milioni di ettari di foreste, ossia circa il 10 % del totale di quelle che restano sul pianeta. Una superficie più estesa di quella dell’Unione europea, mercato che con i suoi consumi è responsabile di un decimo della deforestazione globale. Brasile, Indonesia e Congo alcuni dei Paesi più colpiti.
Entro 18 mesi dall’entrata in vigore del regolamento sarà la Commissione europea a classificare i Paesi di produzione secondo il grado di rischio, da cui dipenderà la percentuale di controlli sugli operatori, che potranno avvenire anche attraverso strumenti di monitoraggio via satellite e analisi del DNA per verificare la provenienza delle merci: 9% per i Paesi ad alto rischio, 3% per i Paesi a rischio standard e 1% per i Paesi a basso rischio, che potranno beneficiare di una procedura due diligence semplificata. Le aziende che non si adeguano possono incorrere in multe fino al 4% del fatturato annuo totale nell’UE dell’operatore o commerciante.
A questo link il regolamento approvato