Fessura, crepa. voragine. Tra il Paese reale e quello della “cosiddetta” politica si sta allargando sempre più la distanza. L’informazione è diventata propaganda. Nelle all news televisive ha ormai assunto una dimensione comica e surreale come in un racconto di Ionesco. Mentre il giornalista in ginocchio di turno intervista l’ebetino o un qualunque membro del governo, che sparano le loro mirabolanti cazzate di giornata per rassicurare il Paese, sotto l’immagine scorre la striscia con le notizie di fallimenti di aziende, di disastri naturali, di immigrazione fuori controllo, di tagli selvaggi (pudicamente chiamati lineari) allo Stato sociale. Sembrano sottotitoli all’incontrario. I tweet del Paese contro i tweet del Sistema. Montanelli aveva nella sua Storia d’Italia ribattezzato i vari periodi con diversi nomi. Uno, riferito al periodo 1978 – 1993, è stato “L’Italia degli anni di fango“, un titolo quanto mai attuale. L’Italia sta sprofondando nel fango mentre questi fanno le “riforme” perché “ce lo chiede l’Europa“. Tra un po’ Genova scivolerà in mare e nessuno avrà alcuna responsabilità. La colpa sarà della pioggia. La manutenzione ordinaria non genera maxi tangenti al contrario delle Grandi Opere come il Mose o la Tav, non convengono ai partiti. L’Europa non chiede all’Italia di intervenire sul dissesto idrogeologico? Che strano… L’Europa vorrebbe invece la riduzione degli spazi di democrazia con l’abolizione sostanziale del Senato, una legge elettorale decisa sulla base degli interessi dei partiti con la collaborazione del noto “statista” pregiudicato Berlusconi, la schiavitù dei lavoratori attraverso l’abolizione dell’articolo 18? Ma questa roba, che chiamano “riforme“, come chiamare cioccolato svizzero la merda, serve a far ripartire l’economia o mantenere in sella i poteri pro euro? Davvero l’Europa ci chiede questo? E chi? La frattura tra il Paese reale e i ministri che mangiano brioches con riti che ricordano quelli bizantini e pensano solo a mantenere la poltrona sotto il culo è sempre più ampia. Difficile che si rimargini. Diventerà crepaccio. Tor Sapienza a fuoco gli sgomberi forzati delle occupazioni abusivi delle case popolari a Milano sono solo l’inizio di una guerra tra poveri. E questo avviene mentre si tagliano le forze dell’ordine e si introducono norme che impediscono nei fatti gli arresti. Ma in che Paese vivono Renzie e Alfano? In quello delle fate? Hanno una bomba sotto il culo e morti di pioggia sulla coscienza e fanno solo comizi.
In Australia fa caldo, lì le stagioni sono rovesciate rispetto all’Italia e ci sono anche i koala per la first lady di Rignano
Intanto qui si muore affogati per strada. Ma, come nel film “Il Corvo“: “non può piovere per sempre“.