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>>>Oggi, 9 febbraio, sono a Vicenza, ore 17, piazza dei Signori e a Verona, ore 21, piazza Brà. Domani, 10 febbraio, sarò a Bolzano, ore 17, piazza del Municipio e a Trento, ore 21, piazza Dante. Seguite le dirette su La Cosa! >>>
“Io non so con quali armi sarà combattuta la III Guerra Mondiale, ma so che la IV Guerra Mondiale sarà combattuta con pietre e bastoni.” Non sempre Einstein aveva ragione. In questo caso aveva torto. La III Guerra Mondiale è in corso, non si combatte con le atomiche, e qualcuno la sta vincendo, per ora. E la IV non si combatterà con le pietre. La finanza internazionale combatte la sua guerra per il predominio, per lo svuotamento delle democrazie e degli Stati. E’ un superorganismo che non rende conto a nessuno, che ha a sua disposizione i media, i politici-camerieri, gli stessi governi. La III Guerra Mondiale non si combatte sul campo di battaglia o con le bombe, ma nelle redazioni dei giornali, nelle televisioni, negli uffici all’ultimo piano delle banche, delle agenzie di rating, delle multinazionali. La notizia non data, la menzogna, il giornalista carismatico, il direttore imposto da poteri finanziari, il sottacere, la demonizzazione delle alternative politiche, la pietrificazione delle idee come se i cambiamenti fossero impossibili, ma soprattutto eversivi, contro un ordine costituito che, è ormai evidente, si tratta dell’ordine dei cimiteri. La III guerra mondiale è in corso, nessuno l’ha dichiarata, è una guerra silenziosa, insidiosa. L’informazione è la sua arma invincibile, per ora, la menzogna, l’attacco gratuito e vendicativo, la macchina della merda sempre pronta all’uso da parte di servi ben pagati per la loro entusiasta prostituzione, la guerra totale a chiunque si ponga fuori dal Sistema a livello, locale, regionale, mondiale. Chiunque ne metta in dubbio la santità, del resto benedetta anche da alti prelati, del Sistema è “anti“, contro, fuori, no global. Il Sistema per reggersi ha bisogno dei suoi vassalli nei singoli Stati, di moderni Quisling. Hanno nomi diversi in diversi Paesi, ma la stessa identica politica, la stessa matrice dell’informazione di stampo fascista, lo stesso spossesso di ogni volontà popolare, in nome di una globalizzazione che cancella le libertà individuali e la stessa struttura delle nazioni. La guerra è in corso, il primo modo di combatterla è riconoscerla, prendere coscienza che è in atto, che ha addormentato le nostre menti. Questo è il primo passo, credere che un’altra realtà sia possibile. Un risveglio. Un disgelo. Più il Sistema è disvelato, più diventa rabbioso. La bava alla bocca dell’informazione è un ottimo, splendido, magnifico segnale. Nelle prossime due settimane, prima delle elezioni, ne vedremo la faccia peggiore. Ci vediamo a piazza San Giovanni il 22 febbraio. Sarà un piacere.