Pubblichiamo l’articolo de Il Sole 24 Ore, a firma di Marco Rogari (che ringraziamo), su un’approfondita indagine INPS che ha esaminato gli effetti del Reddito di Cittadinanza sul benessere percepito, i consumi e i risparmi dei beneficiari.
Come viene speso il Reddito di cittadinanza? Il 41,5% dei beneficiari lo ha riversato principalmente sui consumi. Ma c’è anche un’altra ricaduta: quella sui debiti accumulati dai percettori del sussidio (il 72,6 della platea): il 39,4% che dichiara di essere riuscito ad attenuare o a eliminare completamente questo tipo di “sofferenza”. Sono solo alcuni dei dati emersi da un’indagine di gradimento su servizio Isee e Reddito di cittadinanza condotta dalla direzione centrale studi e ricerche dell’Inps in collaborazione con le direzioni inclusione sociale-invalidità civile e organizzazione comunicazione interna dello stesso Istituto, che mette anche in evidenza come il 58,1% della platea del Rdc sia favorevole al pagamento del “sostegno” su carta prepagata elettronica.
Il 58,5% del bacino dichiara un reddito insufficiente
La fotografia scattata dagli esperti dell’ente previdenziale, presieduto da Pasquale Tridico, evidenzia come il 58,5% dei percettori di Reddito di cittadinanza sostenga di disporre di un reddito insufficiente alle proprie necessità. Le domande rivolte agli intervistati dalle tre direzioni centrali dell’Inps coinvolte nell’indagine, a cominciare dalla direzione sudi e ricerche guidata da Daniele Checchi, sono state analizzate soprattutto con una attenzione sugli effetti “causali” della percezione del sussidio. E, secondo gli esperti dell’Inps, dai risultati emersi «sembrerebbe che il RdC abbia avuto un effetto significativo sulla riduzione dei vincoli di consumo legati a condizioni di estrema povertà e sul miglioramento della qualità della vita».
Nelle Isole un maggiore aumento dei consumi rispetto al Nord e (anche) al resto del Sud d’Italia
Nel dossier di fa notare che i percettori del RdC che risiedono nelle Isole (ma non nel Centro e nel Sud) hanno una maggiore propensione a dichiarare un aumento dei consumi rispetto a chi risiede al Nord. E una crescita dei consumi è anche riscontrabile nelle fasce anagrafiche compre tra i 35 e 59 anni e tra chi ha più di 59 anni rispetto a coloro che hanno meno di 35 anni. Le donne sono meno propense a collegare il sussidio a un aumento dei consumi rispetto agli uomini. Gli esperti dell’Inps sostengono poi che ricevere il beneficio non sembrerebbe portare a un aumento dei consumi nei beneficiari che dichiarano di avere un reddito insufficiente. La ricaduta positiva sui consumi sarebbe inoltre maggiore da parte di chi possiede un diploma o una laurea. Complessivamente emerge un miglioramento della condizione dei consumi nelle categorie meno “svantaggiate”: uomini, famiglie con un reddito (incluso il Rdc) sufficiente, individui over 35 anni.
Privilegiati i beni di prima necessità
I risultati mostrano, secondo l’Inps, che il Reddito di cittadinanza ha prodotto degli effetti di allentamento dei vincoli al consumo di beni di prima necessità ma, al contrario, non è riuscito ad allentare i vincoli al consumo di beni non strettamente necessari. Sempre a parere degli esperti dell’Istituto di previdenza è plausibile, infatti, che l’importo del sussidio, per quanto abbia alleviato le ristrettezze più evidenti dei nuclei più poveri, sia riuscito solo a intervenire sul “margine intensivo” della povertà e non sull’incidenza della stessa. Sussidio taglia-debiti per i diplomati ma non per i laureati e per gli anziani. L’indagine Inps mette in evidenza come le coorti più anziane abbiano minore probabilità di ridurre i propri debiti nel confronto con i giovani. Si questo versante il Reddito di cittadinanza giocherebbe un ruolo positivo per i diplomati ma non per i diplomati che non riuscirebbero a ridurre i propri debiti.
Chi percepisce il Reddito di cittadinanza vede migliorare qualità della vita e relazioni familiari
Nel dossier si afferma che i percettori di RdC sono mediamente più inclini rispetto a coloro la cui domanda di RdC è stata respinta a dichiarare un miglioramento nelle relazioni sociali e nel benessere psicologico. In particolare, misurando il giudizio di qualità della vita in una scala da 1 a 5, i beneficiari del sussidio hanno dichiarato che nell’ultimo anno sono migliorate le relazioni familiari di quasi tre quarti di punto in più rispetto ai non percettori, le relazioni amicali di oltre un terzo di punto, la salute di quasi un terzo di punto e il benessere psicologico di oltre mezzo punto.
A questo link è possibile scaricare l’indagine completa