Il glioblastoma è una forma molto aggressiva di tumore che colpisce il sistema nervoso centrale. Rappresenta circa il 45% di tutti i tumori che hanno origine nel cervello.
Ora, per la prima volta, un team di scienziati dell’Università di Tel Aviv ha stampato in 3D il modello più completo mai realizzato in laboratorio di questo tumore tra i più letali. Una svolta che potrebbe aiutare a sviluppare trattamenti del tutto nuovi.
Il glioblastoma può essere raro, ma è cresce rapidamente e in modo aggressivo, non può essere curato ed è quasi sempre fatale. Inoltre è anche difficile da trattare. Infatti i trattamenti sono sempre piuttosto duri, di solito richiedono corsi di chemioterapia e radioterapia che i pazienti spesso non sono in grado di completare, ammalandosi prima.
Il tessuto di glioblastoma, prelevato e coltivato da tumori rimossi dai pazienti, è una strada attraverso la quale i medici sperano di saperne di più su questo cancro. “Questo di solito viene fatto su piastre di Petri ed è uno strumento estremamente utile, ma ha dei limiti”, ha affermato la ricercatrice Ronit Satchi-Fainaro dell’Università di Tel Aviv.
In uno studio precedente, Satchi-Fainaro e il suo team avevano scoperto una proteina chiamata P-Selectina che viene prodotta quando le cellule tumorali nel glioblastoma incontrano le cellule microgliali nel cervello, le cellule immunitarie più importanti nel sistema nervoso centrale. Questa proteina fa sì che la microglia agisca a sostegno del glioblastoma, piuttosto che combatterlo, con risultati devastanti per la persona. Anche gli studi in laboratorio non hanno avuto grandi effetti. Il motivo è che il test viene fatto su superfici 2D e su materiali plastici, ma il cancro, come tutti i tessuti, si comporta in modo molto diverso su una superficie plastica rispetto che su un corpo umano. Infatti circa il 90% di tutti i farmaci sperimentali fallisce nella fase clinica perché il successo ottenuto in laboratorio non si riproduce nei pazienti.
Il tentativo del team di trovare una soluzione a questa limitazione è stato un bio-inchiostro creato da cellule di glioblastoma di un paziente. Utilizzando un bio-inchiostro rimovibile rivestito con tipi di cellule che formano i vasi sanguigni, sono anche riusciti a fornire al loro modello un apporto di sangue funzionale.
Ogni modello di glioblastoma è stato stampato in 3D e poi il modello è stato collegato tramite i vasi sanguigni, per simulare il modo in cui i tumori interagiscono con il tessuto cerebrale circostante. Questo fornisce un modo per studiare il modo in cui si comporta il cancro che è specifico per il suo ambiente: il cervello.
Il team ha quindi testato il modello, dimostrando che questo strumento metteva in netta evidenza interazioni dei farmaci con i tessuti e i vasi, mai visti prima.
Questo esperimento ci ha mostrato perché i farmaci potenzialmente efficaci raramente raggiungono l’approvazione semplicemente perché falliscono i test nei modelli 2D e perché i farmaci considerati un successo fenomenale in laboratorio, alla fine falliscono negli studi clinici.
Questa innovazione offre un nuovo metodo di studio e di accesso senza precedenti alla comprensione dei tumori.