Il governo tedesco ha approvato una legge che obbliga le aziende ad agire contro le violazioni dei diritti umani presso i loro fornitori stranieri. Ovvero, se lungo la catena di approvvigionamento è presente lavoro minorile, sfruttamento, discriminazione, scarsa protezione del lavoratore, inquinamento ambientale, utilizzo pesticidi etc…
La Lieferkettengesetz o Supply Chain Act impone regole rigorose che costringerebbero le grandi aziende a pagare multe fino al 2% del loro fatturato globale annuale.
Il disegno di legge, che entrerà in vigore a partire dal 2023, per dare il tempo ad aziende e importatori di adeguarsi alle nuove regole, consentirebbe inoltre al governo di escludere temporaneamente dagli appalti pubblici le società che hanno ricevuto multe di 175.000 euro o più in base alla nuova legge.
Il ministro delle finanze Olaf Scholz ha dichiarato: “Made in Germany significherà sempre il rispetto dei diritti umani. I consumatori e le aziende ne trarranno vantaggio. I dipendenti di tutto il mondo meritano rispetto”.
Secondo la legge, una multa fino al 2% del fatturato mondiale sarebbe possibile in alcuni casi se il fatturato annuo supera i 400 milioni di euro. Dal 2023 saranno interessate solo le aziende con più di 3.000 dipendenti in Germania. Dal 2024, questo si estenderebbe alle aziende con più di 1.000 dipendenti. Ciò significa che nella prima fase sarebbero interessate più di 600 aziende e nella seconda quasi 2900.