di Michele Diomà – Molto spesso è la vita ad ispirare il cinema, sicuramente in un tempo lontano è esistita una Gradisca felliniana divenuta poi tra i protagonisti di “Amarcord” o un medico sognatore pronto a curare anche i sentimenti dei propri pazienti e che ha ispirato il professore lynchiano di “The Elephant man”, in altri casi tuttavia è il cinema ad ispirare la vita.
Ciò è accaduto con la cooperativa sociale “Al di là dei sogni” nome tratto dal film con il premio Oscar Robin Williams, pellicola che trova la propria piena identificazione nella frase: “After life there is more. The end is just the beginning – Dopo la vita c’è di più. La fine è soltanto il principio”.
E la missione della Coop sociale “Al di là dei sogni”, situata presso Maiano di Sessa Aurunca in provincia di Caserta, è stata sin da subito quella di recuperare persone messe ai margini, la cui esistenza sembrava giunta appunto alla “fine”, con alle spalle anni trascorsi in OPG o di vita difficile, il tutto con l’obbiettivo di costruirne un reinserimento sociale attraverso il lavoro nell’agricoltura e nel piccolo artigianato.
Una “microcittà” nata da un bene confiscato alla camorra, 17 ettari recuperati dallo Stato ed offerti come opportunità a chi non aveva nulla in precedenza, spesso neanche la voce per denunciare i soprusi subiti.
Un sistema che ha dato vita al concetto concreto di “budget di salute”*, nel quale non esistono “malati” da curare, ma in linea con i principi basagliani, persone da seguire in un percorso sia professionale che affettivo. Un esperimento lodato di recente anche dal viceministro alla Salute Pierpaolo Sileri con l’auspicio di promuovere alla Camera la legge depositata sui “budget di salute”.
L’essere “piccoli”, avere cittadini che non sono malati, né righe di bilancio, ha evitato stragi come nelle RSA. Gruppi di massimo 6 utenti per appartamento, sempre assistiti e accuditi, promuovendo le loro relazioni anche in questo tempo difficile. Un percorso etico, morale e legale.
Ecco come a volte anche il cinema può rivelarsi una preziosa fonte d’ispirazione per migliorare la società nella quale viviamo, al di là dei sogni “una realtà” sognata.
* Il budget di salute è definito dall’Osservatorio nazionale sulla condizione delle persone con disabilità quale “strumento di definizione quantitativa e qualitativa delle risorse economiche, professionali e umane necessarie per innescare un processo volto a restituire centralità alla persona, attraverso un progetto individuale globale”