I video degli orsi polari che vagano o che rovistano tra la spazzatura delle città siberiane hanno fatto il giro del mondo lo scorso anno.
E fa male ancora di più, oggi, giornata in cui si celebra l’International Polar Bear Day, la notizia che arriva dalla Russia, ovvero dell’aumento del cannibalismo tra orsi, a causa della crescente attività umana e dello sviluppo della regione che ha portato a una diminuzione delle loro zone di caccia.
A dare l’annuncio la ricercatrice russa ed esperta di orsi polari, Ilya Mordvintsev: “Il cannibalismo sta aumentando, i casi di cannibalismo tra gli orsi polari sono un fatto consolidato, eravamo già preoccupati che tali casi si trovassero raramente mentre ora avvengono abbastanza spesso”.
Parlando a una presentazione a San Pietroburgo, Mordvintsev ha suggerito che il comportamento potrebbe essere dovuto alla mancanza di cibo. “In alcune stagioni non c’è abbastanza cibo e i grandi maschi attaccano le femmine con i cuccioli.”
Ma anche la crescita delle attività delle compagnie energetiche nella penisola di Yamal e nel Golfo di Ob ha contribuito al degrado delle zone di caccia degli orsi polari, distruggendo le loro abitudini e il loro habitat.
“I segnali in questo senso non arrivano solo dagli scienziati, ma anche dai dipendenti delle compagnie petrolifere e dal ministero della Difesa”, ha spiegato. “Tra gli orsi polari il cannibalismo avviene quando un esemplare maschio malnutrito attacca una femmina per mangiare i cuccioli. L’aumento delle temperature nell’Artico e lo scioglimento dei ghiacci hanno anche costretto gli orsi a spingersi verso Sud alla ricerca di cibo, anche arrivando ai centri abitati”.
Entro il 2050 potremmo avere il 30% in meno di orsi polari. Se la fusione dei ghiacci polari causata dal riscaldamento globale proseguirà di questo passo, in futuro potremmo dire addio ad una delle specie più affascinanti del pianeta.