“Il mondo dei rifiuti romani puzza di marcio. Lo denunciamo da anni: è sotto procedura di infrazione europea e oggetto di vari filoni d’inchiesta della Magistratura. Il processo al monopolista Cerroni che secondo l’ordinanza del GIP nel Lazio gestiva un ”sodalizio criminale in grado di condizionare l’attività dei vari enti pubblici coinvolti nella gestione del ciclo dei rifiuti “è iniziato lo scorso anno. Ora la puzza si mescola a quella di Mafia Capitale. In un “sistema corruttivo ramificato” bastano un imprenditore, un avvocato, un funzionario distratto o un politico compiacente e il gioco è fatto. Nelle inchieste romane spesso i personaggi e le tecniche si intrecciano. Anche il mondo dei rifiuti è più proficuo della droga: soldi facili e basse possibilità per i colpevoli di venir accusati o condannati. Si gioca al confine tra ciò che è legale o meno. Ora scopriamo che Cerroni sta chiedendo alla società di gestione integrata dei servizi ambientali del comune di Roma, AMA SpA, ben 900 MILIONI di euro come risarcimento danni per un mancato accordo tra AMA e Colari, il suo consorzio, vera multinazionale della gestione della “monnezza” di Roma. Cerroni per ottenerlo si basa su un contratto stipulato con AMA e firmato con Panzironi, attualmente in carcere per Mafia Capitale. Inoltre – da alcune intercettazioni in nostro possesso – risulta che altri due personaggi coinvolti nell’inchiesta parlino con grande ilarità del contratto in questione. Possibile che un contratto sottoscritto da due persone arrestate e sotto processo per reati gravissimi rischi di farci pagare 900 milioni di euro il che comporterebbe il fallimento di AMA e del Comune di Roma?
Una tragedia per noi cittadini costretti a pagare con le nostre tasse la gestione criminale delle discariche romane. Scoprite qui tutta la cronistoria dei fatti, ricostruiti grazie alle richieste di accesso agli atti ed al lavoro dei parlamentari, consiglieri comunali e regionali M5S.” Stefano Vignaroli, M5S Camera
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