In una delle regioni più disastrose del pianeta, una nuova città è stata progettata specificamente per resistere alle calamità naturali. Le Filippine hanno iniziato a costruire una città “di riserva”, nel caso la capitale Manila soccombesse a un disastro naturale.
La metropoli proposta, situata a 100 chilometri a nord di Manila, si chiama New Clark City. Con un piano di copertura di 9.450 ettari, sarà più grande di Manhattan e potrebbe ospitare fino a 1,2 milioni di persone. Oltre ad essere in grado di resistere a tifoni, inondazioni e terremoti – parti inevitabili della vita quotidiana per un paese situato sull’anello di fuoco del Pacifico, con intensa attività sismica e vulcanica – la città vuole essere libera da inquinamento e innovativa.
Vivencio Dizon, presidente di Bases Conversion and Development Authority (BCDA), autorità governativa proprietaria e controllata, che sta guidando il progetto, afferma che una delle chiavi è ridurre l’inquinamento del traffico. Grandi aree della città saranno pedonali e una passerella fluviale attraverserà la città. È previsto un trasporto di massa efficiente, per ridurre la necessità di automobili. “Stiamo costruendo una città fatta per le persone, non per le auto.”
I servizi pubblici utilizzeranno fonti energetiche più ecologiche, come l’energia solare. Gli edifici saranno progettati per usare poca energia.
I progettisti intendono anche preservare il paesaggio naturale dell’area, mantenendo il suo fiume ed evitando di abbattere gli alberi.
Si sta anche adottando un approccio davvero insolito nella costruzione: si sta utilizzando un materiale unico, di provenienza locale chiamato Lahar, che Dizon afferma costituirà il “tessuto principale” dell’infrastruttura della città, così da farne un esempio di sostenibilità.
Eh si, perchè il Lahar altro non è che il fango vulcanico che precipita giù dai vulcani e si ferma a valle. Contiene rocce, detriti e cenere; i lahar solidificati si trovano in molte aree attorno al vulcano Mount Pinatubo, situato a meno di 40 km da New Clark City.
Il Lahar sarà combinato con il cemento per costruire tutti gli edifici.
L’architetto olandese Matthijs Bouw, a cui è stato chiesto di rivedere una versione iniziale del piano regolatore della città, afferma che la produzione di calcestruzzo può richiedere enormi quantità di energia e acqua e creare un sacco di inquinamento da particelle rilasciate nell’atmosfera.
La città implementerà inoltre ampi sistemi di drenaggio e “no-build zone” per mitigare eventuali alluvioni che potrebbero verificarsi. Mentre Manila è vulnerabile ai terremoti e si trova su un massiccio sistema di faglie che potrebbe spostarsi ogni giorno, New Clark City non ha linee di faglia vicine.
La prima fase di costruzione della città, che dovrebbe essere completata entro il 2022, costerà al governo e ai finanziatori privati quasi 2 miliardi di dollari. La costruzione è già iniziata, con un complesso sportivo, edifici governativi e alloggi per dipendenti governativi che dovrebbero essere operativi in tempo per i Giochi del Sudest asiatico, che si terranno nelle Filippine nel dicembre 2019.
Il progetto verrà terminato tra 30 anni. Non ci resta che aspettare!