Le parole non bastano più.
Le denunce non bastano più.
Contro ladri e corrotti non bastano più.
Le menzogne del Governo e del suo imbonitore da strapazzo non reggono più.
L’indignazione non basta più.
Il rispetto istituzionale non basta più.
Il Parlamento non c’è più, non rappresenta più nulla,
incostituzionale involtino di nominati.
Le parole non bastano più.
La corruzione non gli basta mai.
La criminalità organizzata non basta più.
Tutto sta esondando.
Le parole, le nostre parole,
le manifestazioni, le elezioni non bastano più.
Dobbiamo inventarci qualcos’altro di fronte
alla sfacciataggine del Potere,
alla distruzione del Paese,
alle famiglie ridotte in povertà
ai nostri figli emigranti dopo la laurea
a un ex sindaco nominato capo del Governo
dalla massoneria e dalla finanza internazionale.
Ma, ora, almeno sappiamo che le parole non bastano più.
Questo lo abbiamo imparato.
Abbiamo giocato con dei bari, siamo stati forse ingenui,
credevamo che avessero un minimo di pudore
nel macellare la democrazia,
ma la stanno addirittura squartando
sotto i nostri occhi
abusando delle loro cariche.
Cambieremo gioco,
definiremo le nostre regole sul territorio.
Le parole non bastano più
contro un parlamento incostituzionale,
un presidente del consiglio mai eletto dalle urne,
contro istituzioni prive di ogni legittimità,
contro centinaia di miliardi rubati con le Grandi Opere Inutili.
contro Mafiacapitale, Expo, Mose, Tav, Salerno-Reggio Calabria.
Le parole non bastano più.
Un popolo senza voce,
senza futuro,
impaurito,
questo è diventato oggi il popolo italiano.
un cane di paglia (*), il più pericoloso tra i cani, che può prendere fuoco ad ogni momento.
Le parole non bastano più.
“Parole non ne voglio più. Le rose e i violini
raccontateli ad altri
violini e rose li posso sentire
quando la cosa mi va, se mi va
quando è il momento
e dopo si vedrà“.
(*) “Il Cielo e la Terra non usano carità,
tengono le diecimila creature per cani di paglia. Il santo non usa carità tiene i cento cognomi per cani di paglia.” Tao Te Ching