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Passaparola – La banda larga: opportunità e pericoli dell’Italia digitale, di Maurizio Matteo Dècina

beppegrillo.it - Agosto 17, 2015

Quanto conta l’affare Telecom nell’improvvisa decapitazione dei vertici di Cassa depositi e prestiti? Lo stop al decreto comunicazione è solo un problema di coperture economiche oppure c’è dietro lo scontro sulla nuova governance della Rete, tuttora in corso, tra le compagnie di telecomunicazioni? Sono tutte domande a cui vogliamo dare delle risposte con Maurizio Matteo Dècina, autore del libro “La Banda Larga- Opportunità e pericoli dell’Italia Digitale”.

“Ciao a tutti e un saluto agli amici del Blog di Beppe Grillo!
Io sono libero professionista nel campo delle analisi economiche e finanziarie. Sono stato assistente universitario presso la cattedra di Economia Politica, gestisco un portale che si chiama economiapolitica.it che è uno dei punti di apprendimento online per gli studenti di Economia.

Gli ultimi dati che sono stati pubblicati anche dal Blog di Beppe Grillo dimostrano che l’Italia per velocità di Banda è forse uno degli ultimi Paesi del mondo, in prossimità addirittura dei Paesi africani. La nostra velocità media è tra i 10/15 mega, mentre la media europea sta intorno ai 40/50 con dei Paesi che hanno passato i 100. Siamo in una situazione abbastanza disastrata, ma il problema non è tanto la Banda Larga. Il Governo, soprattutto il PD, non ha assolutamente le idee chiare. Non sanno che cosa fare, perché un giorno escono con lo “switch off del rame”, cioè l’abbandono dell’infrastruttura primitiva di Telecom Italia, un’altra volta escono con Enel, un’altra ancora con altri piani. Dicono che hanno 7 miliardi ma dopo si scopre che sono 830 milioni. Quindi il Governo, secondo me, non sa che cosa fare, ma la cosa più grave è che non capiscono che una Banda Larga, senza servizi, non serve assolutamente a nulla! Noi possiamo avere anche la Banda Larga per far transitare la televisione e per fare un piacere a Berlusconi o altri produttori dei media, ma su questa Banda Larga dobbiamo far transitare dei servizi: la domotica, la telemedicina, la teleassistenza, tutte le applicazioni a supporto delle piccole e medie imprese tartassate da questo sistema fiscale e da questo sistema monetario. La Banda Larga deve essere uno strumento di rinnovamento del Paese intelligente, funzionale all’incremento del PIL e funzionale all’occupazione. Noi dobbiamo dare occupazione.

Oggi il Governo fra il gioco delle 3 carte “investiamo, non investiamo” è una bolgia di interessi in cui l’unica cosa che conta è accaparrarsi i fondi pubblici che non ci sono. Loro non sanno a mio parere quello che stanno facendo e non sanno neanche che cosa è la Banda Larga. Questa è la mia modesta interpretazione.
Il mio libro è intitolato La Banda Larga, pericoli e opportunità dell’Italia digitale.
Io credo che il più grosso pericolo sia quello della disoccupazione tecnologica, oggi ci sono dei signori Google, Facebook, Skype e altri che si chiamano gli “over the top”, ovvero coloro che sono al di sopra di tutto e al di sopra di alcune regole. Questi non pagano le tasse, hanno un contenzioso di quasi 600 milioni di euro di tasse non pagate. Sono come delle sanguisughe, stanno succhiando la Rete a chi invece dovrebbe costruirla: Telecom, Fastweb, la società della Rete, si servono gratuitamente della Rete per far girare le loro applicazioni. Questa è una cosa corretta perché noi abbiamo dei benefici enormi nell’utilizzo di Google, di Facebook, questo è chiaro, ed è buono perché c’è un abbattimento delle tariffe che noi chiamiamo gratis. Beppe è stato il primo a mandare a quel paese Telecom Italia per dire “Guardate che voi fra 10 anni siete morti”. E’ giusto, però noi non dobbiamo scordarci che questi qui con l’evasione fiscale e anche violando alcune volte le norme per la privacy, fanno quello che vogliono. Tutto ciò ha un impatto terrificante sul settore delle telecomunicazioni perché l’Istat rileva che la perdita occupazionale del settore è del 5% annuale. Gli “over the top” stanno erodendo il fatturato senza contribuire. Loro dovrebbero reinvestire i loro profitti o i loro extra-profitti in Italia, nella costruzione delle reti o nel supporto dei servizi, che non sono solo l’intrattenimento. Io ho parlato di telemedicina, teleassistenza agli anziani, telelavoro. Questo è l’impatto sociale della Banda Larga. Non pensare solo alla stupidaggine del Web, a tutte quelle stupidaggini che passano alla televisione. Oggi, secondo me, il problema della Banda Larga è che viene interpretata solo come un divertimento e non come un’opportunità produttiva per rilanciare il tessuto produttivo delle imprese e i servizi delle pubbliche amministrazioni. Altri pericoli sono sicuramente quelli delle cyber-valute, dell’elettrosmog ovvero i campi magnetici. Adesso noi non ce ne rendiamo conto, ma fra 10 /20 anni che cosa succederà? Quando ci sarà Wifi dappertutto, quando ci sarà la domotica, quando ci sarà l’Internet delle cose? Sono necessarie analisi approfondite su quelli che sono i pericoli sulla salute umana, psicologica, gli stili di lavoro, tutti i danni ai bambini che stanno 5/6 ore attaccati al computer, questo fa un po’ paura e va razionalizzato.

Il Governo naviga nel caos, non sa nemmeno lui come fare la Banda Larga e come non farla. Prima dicono che stanziano 6 miliardi, poi fanno un passo indietro, poi annunciano lo “switch off del rame”, potrebbe essere una provocazione per Telecom, poi puntano su una Rete a controllo pubblico. Il premier aveva sbandierato la Banda Larga come obiettivo primario dicendo che sarebbe stata una Rete pubblica, con un’acclamazione forte da parte del popolo, adesso però sembra che di pubblico non ci sia nulla, se non gli interessi delle Lobby delle Televisioni che stanno lì come dei predatori. Io credo che il compito spetti ai tecnici. Io sono un fanatico delle analisi economiche, sono un fanatico dei fogli Excel e se ci fossero persone nel Governo che sapessero fare dei Business Plan su come realizzare la Banda Larga con quello che è il mix di tecnologie FTTC, cioè Fibra che arriva fino all’armadio di strada o Fibra che arriva fino a casa dell’utente… Questa è una delle più grandi controversie e uno dei più grandi dibattiti: FTTC o FTTH? Fibra che arriva fino all’armadio o Fibra che arriva fino a casa? Se ci fossero dei tecnici che sapessero utilizzare il foglio Excel e facessero dei Business Plan e poi postarli su Internet così si creerebbe una comunità di esperti, di analisti finanziari come me e come altri (ce ne sono altri molto ma molto più bravi di me) che potrebbero vedere quello che sta facendo il Governo, controllando casella per casella il foglio Excel. Questo è il mio augurio, forse fra 20 anni ci riusciremo! Passate Parola!”
Maurizio Matteo Dècina

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