I giovani lo hanno capito. In gioco non c’è solo il decreto Gelmini, c’è il loro futuro. Questo Paese non è più in grado di garantire nulla. Lavoro, pensioni, ricerca, servizi sociali. Le nuove generazioni troveranno un piatto vuoto, leccato a tal punto da brillare nel buio.
Maroni-prendi-istruzioni vuole denunciare gli studenti che occupano le università. Povero Maroni e povera Lega. Ieri si dicevano al servizio di quello che chiamavano il popolo, oggi sono al servizio di chi Bossi chiamava il mafioso di Arcore.
Senza legittimità morale non si governa un Paese. Non si possono chiedere sacrifici con 18 condannati in Parlamento. In Italia, mentre operai e impiegati perdono il lavoro ogni giorno, chi li governa si compra ville come caramelle. Lo disse anche Frà Cristofaro a Don Rodrigo: “Verrà un giorno…”.
Testo:
“Lunico modo, come diceva un certo Mao Tze Thung, bisogna andare dentro dove sta la tigre, per capire lantro, per capire cosa succede intorno. Io sono stato alla Statale di Milano e ho recitato tenendo una lezione. Mi serviva una provocazione per sentire gli umori, ascoltare attraverso i riflessi quello che era il clima e soprattutto capire una cosa: a che livello di conoscenza e di informazione sono gli studenti. E mi sono meravigliato rispetto a quarantanni prima, quando ci andai, e mi ricordo un clima caotico, ricordo che le cose erano un po a braccio, ricordo che si capivano certi slogan e certi valori che si ripetevano ma che non erano approfonditi.
Insomma, questa gioventù ha invece una conoscenza e soprattutto è evidente che ha dialogato, ha avuto conflitti chiari con gente che la pensava diversamente, e per questo sono informatissimi! Una delle cose che mi hanno detto subito è stata: Questa è una lotta non soltanto per il problema del denaro, ma per il problema della libertà e della nostra vita. Cioè noi ci troviamo con un governo che spara basso a tagliare orizzontalmente i danari che ci occorrono per tenere in piedi luniversità non soltanto per risparmiare e per farsi la moneta, per usare poi cosa terribile per comprare degli aerei o per dare i sussidi allaltra parte del discorso, cioè alla scuola privata. Ma è proprio per distruggerla quella pubblica! Abbassarla, portarle via lagibilità, lo spazio, il respiro in modo che naturalmente, quella privata, abbia la possibilità di emergere e di essere lunica università accessibile perché ha dei mezzi e perché chi si presenta paga rette alte che permettono anche di guadagnare e hanno magari professori che guadagnando di più sono selezionati, cosa che per noi non succede.
Unaltra cosa di cui loro hanno chiara idea è la falsità di questo decreto, di questa legge. Che cosa ha sotto? Sanno benissimo e lo dicono sempre: luniversità è malata ci sono professori eletti attraverso gabole, ci sono i baroni che hanno in mano tutta la macchina dellinsegnamento e poi tirano dentro i figli., i nipoti, hai queste scuole che sono inesistenti, con programmi spaventosi collocati in spazi di provincia perché servono al luogo, ma servono soprattutto a nuovi baroni che avranno finalmente la propria personale università. Fanno commercio, mercato, scambio.
Ebbene, sono le prime cose che ti dice la Destra. Ma forse cè scritto nel loro programma che si eliminano? Che tizio, caio sempronio, che ha il figlio il nipote, la moglie eccetera, sarà eliminato e gli sarà fatto una specie di processo per ristabilire la legalità e soprattutto un rapporto univoco, o meglio, equilibrato delluniversità? Neanche per idea. Quelli rimangono! E il cancro che deve rimanere perché fa parte dellequilibrio. La nostra università ha delle piaghe terribili, dei morti dentro larmadio allinfinito, ma naturalmente questi devono rimanere perché la macchina del potere vive attraverso queste forme di piccoli furti, piccole aggressioni, furberie soprattutto sporcizia morale che non esiste.
La cosa che devono fare gli studenti è capire che questa macchina bisogna eliminarla, che anche ai propri professori bisogna gridare non vogliamo ununiversità fatta di intrallazzi, di giochi, di corrutele e via dicendo. Che bisogna rinnovare, che cè un fatto morale da perseguire e che ci interessa imparare con dei mezzi perché oltre che gli stipendi molto bassi, checché si racconti che in Italia si spenda molto di più che in altri Paesi, io dico forse si bruciano più soldi, però la condizione di vita dei professori, non dico dei baroni, è dura!
Ecco, prima di tutto bisogna dare una dignità ai professori e farli tornare al livello di quando io andavo alluniversità sessantanni fa, e soprattutto dare i mezzi perché se io vado allestero a fare dei corsi di cosa mi accorgo? Che se tengo lezioni di scenografia mi mettono a disposizione un teatro! Con tutte le calate, tutti gli svergoli, con le quinte, con tutti i passaggi, le tecnologie più avanzate, con le luci
cioè, i ragazzi che studiano per diventare registi, gestori di teatro, per scrivere e via dicendo, hanno la conoscenza di tutto. Sono tecnicamente avanzatissimi. Da noi no! Da noi è come fare scuola guida seduti su una sedia anziché sulla macchina con un cerchio in mano per fare finta di mimare la guida. Be’ io ai tempi di Mussolini ero troppo giovane, non ero ancora in università, sono entrato durante la guerra, quando cera un caos terribile, gente che doveva fare i conti con viaggi incredibili e soprattutto cerano i bombardamenti. Non si può fare un esempio. Ma Mussolini, con tutto laffastellamento, aveva cose anche migliori di quelle che ci sono oggi e soprattutto si spendevano dei denari e si facevano strutture nuove e si impiantavano macchine di conoscenza maggiori di quelle che ci sono oggi, è incredibile ma è così.
Daltra parte se tu vai nella storia delluniversità, da quando è nata nel decimo secolo venendo in avanti, tu vedrai sempre che le città che avevano un peso, che avevano uneconomia alta, che avevano strutture civili molto elevate, pensiero molto elevato e una filosofia alta, ebbene avevano grandi università che non erano soltanto intese come noi abbiamo avuto informazione dal pagamento di rette di grandi signori che potevano permettersi di mandare a scuola i loro figli fino a fondo selezione. No! Esistevano nel tempo già nei comuni dei lasciti, addirittura degli stipendi che si davano a quei degni studenti che dimostravano impegno, soprattutto senso dello studio e volontà profonda di apprendere. Questo oggi non cè più! La situazione sta crollando, sta svuotandosi, quindi siamo al di sotto della dimensione medievale.” Dario Fo
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