Quando ho scoperto che all’ingegner De Benedetti lo Stato dà meno di venti milioni di euro di contributi all’anno ci sono rimasto male. Così poco? Per la libertà che ci offre sulle sue testate è nulla, una miseria. La libertà non ha prezzo, ma quella che ci regala il Gruppo l’Espresso è valutata troppo poco. Grazie Ingegnere, grazie. Poteva chiedere di più, ma non lo ha fatto. Un vero signore.
“Né lo Stato poteva dimenticare di prestare soccorso alle encomiabili intraprese editoriali del re della finanza Carlo De Benedetti. Così, in un anno, 16.186.244 euro fra quelli prelevati dalle tasche degli italiani finiscono nelle casse dellEspresso-La Repubblica, gruppo già ricco di suo di entrate da vendita di copie, da raccolta pubblicitaria e da prodotti collaterali (libri, dvd, ecc.). Il quotidiano fondato da Scalfari e dal principe Carlo Caracciolo viene anche teletrasmesso in America e in Australia a nostre spese (1.351.640 euro lanno).” Beppe Lopez, La Casta dei giornali, ed. Nuovi Equilibri
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