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Una buona notizia. Il Dipartimento Politiche Antidroga (DPA) della Presidenza del Consiglio dei Ministri in merito alle mie dichiarazioni fatte nel video: “Erba di casa mia” ha predisposto una segnalazione alla Procura perché valuti i reati di istigazione e proselitismo e induzione all’uso di droghe. E’ una buona notizia di cui ringrazio Carlo Giovanardi, sottosegretario del Dipartimento, perché servirà a aprire una discussione sulla legge Fini-Giovanardi e sui suoi effetti. Con riferimento al comunicato: “DPA su Grillo: ‘esternazioni false, fuorvianti e prive di fondamento‘”, indirizzo una lettera aperta a Carlo Giovanardi, la cui replica, se ci sarà, sarà pubblicata integralmente sul blog.
“Caro sottosegretario Giovanardi,
la ringrazio per il comunicato che mi ha dedicato e al quale voglio rispondere. Il mio video non è un “inno alla cannabis“, come da lei riportato, ma la richiesta che la cannabis non sia più equiparata alle droghe pesanti, con cui non ha nulla a cui spartire. Ho chiesto, e chiedo, che chi ne fa uso sia comunque sanzionato con una multa, ma non penalmente.
Nel comunicato c’è scritto:” le affermazioni fatte da Beppe Grillo, relative ad alcuni aspetti sulla cannabis e sulla carcerazione di persone che usano tale sostanza, siano esternazioni fortemente inesatte, fuorvianti e prive di fondamento“. Quali sono queste affermazioni? Il fatto che in Olanda, ad esempio, sia lecito fumare cannabis e l’Olanda fa parte della Comunità Europea come l’Italia? Che le sanzioni previste dalla legge a lei intestata siano abnormi e spropositate, come recita l’articolo 4-bis comma b): “1. Chiunque, senza l’autorizzazione di cui all’articolo 17, coltiva, produce, fabbrica, estrae, raffina, vende, offre o mette in vendita, cede, distribuisce, commercia, trasporta, procura ad altri, invia, passa o spedisce in transito, consegna per qualunque scopo sostanze stupefacenti o psicotrope di cui alla tabella I prevista dall’articolo 14, e’ punito con la reclusione da sei a venti anni e con la multa da euro 26.000 a euro 260.000″? Che la Corte di Cassazione abbia confermato l’interpretazione della legge in un documento del gennaio 2009 a pagina 44 con: “Costituisce condotta penalmente rilevante qualsiasi attività non autorizzata di coltivazione di piante dalle quali sono estraibili sostanze stupefacenti, anche quando sia realizzata per la destinazione del prodotto ad uso personale“? E’ inesatto affermare che secondo i dati del ministero della Giustizia alla fine del 2008 i detenuti erano 58.127, ad agosto 2009 63.771 di cui 23.505 arresti per droga? Dal testo della legge risulta che il rischio del carcere è anche per chi “coltiva“. Avere piantine di canapa sul balcone o nell’orto è quindi un reato penale? E le sembra corretto?
Il motivo che mi ha spinto a occuparmi della sua legge forse non le è noto. Mi sono arrivate segnalazioni di arresti di persone, anche incensurate, per della cannabis nell’orto o accusate di averla in casa. Le abitazioni di queste persone sono state perquisite (ma non è necessario un mandato o basta un semplice sospetto per entrare in un’abitazione?). Tra queste vi erano un falegname di Perugia e un operaio di Rovereto. Sono entrati in carcere e lì sono subito deceduti. Si chiamavano Aldo Bianzino e Stefano Frapporti, conosce le loro storie? Il comunicato sottolinea che: “nessun consumatore è mai stato arrestato in questi anni in quanto consumatore, salvo non vi fosse anche il reato di spaccio o traffico“. Aldo e Stefano erano spacciatori? Ci sono delle prove? C’è una sentenza del tribunale? E, se non ci sono, perché sono stati arrestati? Rassicurandola che non faccio, né ho intenzione di fare, istigazione, proselitismo o induzione all’uso di droghe, la saluto e aspetto una sua risposta.” Beppe Grillo