L’Italia non è tutta in crisi. Qualcuno continua a farcela. Il suo stipendio lo porta sempre a casa. Il primo assoluto è Puri Negri, Pirelli RE, settore immobiliare, con 14 milioni di euro annui, il secondo è Claudio De Conto, direttore generale della Pirelli, con 7.337.000, il terzo è l’immarcescibile tronchetto della felicità, presidente di Pirelli, con 5.564.000. Seguono i poveracci, che soffrono la congiuntura delle loro aziende e soffrono con gli operai e le maestranze come, per la FIAT, Luca Cordero di Montezemolo con 5.177.000 (4°) e Sergio Marchionne con 4.782.400 (5°), poi ancora più in giù troviamo i diseredati, i quasi morti di fame come Paolo Scaroni, amministratore delegato ENI, con 4.272.000 (8°), Cesare Geronzi, presidente di Mediobanca, 3.306.000 (11°) e Giuliano Zuccoli, presidente di A2A, 1.718.000 (19°) (*). E i precari, i disoccupati, gli impiegati delle loro aziende che guadagnano un millesimo del loro stipendio? Come disse Dario Fo, non devono essere tristi perché: “… sempre allegri bisogna stare che il nostro piangere fa male al re fa male al ricco e al cardinale diventan tristi se noi piangiam“.
(*) dati anno 2009, fonte Finanza.it