La persona dell’anno del blog è un cittadino italiano. Vive in Val di Susa. Si chiama Alberto Perino. E’ un punto di riferimento del MoVimento No Tav. E’ stato denunciato, minacciato, diffamato, isolato. E’ odiato dai partiti e da sempre nel mirino della magistratura. Un montanaro, rude, con la barba e l’accento piemunteis. E’ un eroe civile. Un italiano che dedica la vita alla sua comunità. Che sfida il Potere, quello con la P maiuscola. Quanti possono dire lo stesso?
La Tav è un mostro che può divorare la Val di Susa e forse inghiottire l’intera Nazione. In gioco ci sono 22 miliardi di euro dello Stato italiano (la UE ne finanzierà solo una piccola parte) per un tunnel di 50 km per trasportare merci che sono in diminuzione da almeno 10 anni. Non serve a nulla e allora a cosa serve? Perché qualunque governo a partire dalla fine degli anni ’80 mette la Tav tra le sue priorità? Da Prodi a Berlusconi? Perché Fassino nel suo primo discorso da sindaco ha citato subito la Tav come irrinunciabile, come se avesse il pepe al culo, chi glielo ha messo? E per quali insondabili ragioni il governo “tecnico” Monti si è affrettato a firmare il trattato italo-francese per l’inizio dei lavori? E ben due neoministri, Passera e Clini, hanno affermato nella prima intervista che la Tav s’ha da fare assolutamente? Nessun partito si è mai opposto alla Tav quando a tutti, persino a professori universitari e a tecnici, è ormai chiaro che è un furto colossale nei confronti dei cittadini italiani. Ci sono montagne di documenti che provano l’inutilità di questo progetto, ma neppure uno a favore, solo frasi fatte come “Chi non la vuole è contro il progresso” o “E’ necessario per collegarsi all’Europa“. Cazzate propinate dai giornalisti di regime.
L’elenco di chi vuole la Tav a qualunque costo, anche di trasformare una tra le più civili valli alpine in un territorio militarizzato come l’Afghanistan (non avvenne neppure durante l’occupazione tedesca nella Seconda guerra mondiale) è impressionante. Ci sono le banche, tutti i partiti, le cooperative rosse, le cooperative bianche, la ‘ndrangheta, le cosiddette Istituzioni, dalla Presidenza della Repubblica alla Regione Piemonte, le Ferrovie dello Stato, la Francia, i giornali, dalla Repubblica al Corriere della Sera. Contro la Tav ci sono solo semplici cittadini come Perino, valsusini che proteggono la loro terra da uno scempio insensato e per questo sono trattati da criminali, da bifolchi montanari, da retrogradi, da black bloc.
Il Potere sa che se perde in Val di Susa perderà ovunque ci siano movimenti di cittadini informati. Perderà per la Gronda, per la base americana Da Molin di Vicenza, perderà per il Ponte di Messina, perderà per l’Expo2015 di Milano. La Val di Susa può diventare la Waterloo dei partiti e del Sistema che rappresentano. La fine dell’esproprio della democrazia. Uno, cento, mille Perino. A sarà dura!
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