“Ogni settimana sulle strade della provincia di Siena ci sono delle vittime. Superficialmente viene data la colpa agli utenti ed ai loro errori, ma mai a chi mantiene le strade (provincia, ANAS, ecc.) come erano 50 anni fa, anzi peggio, considerando l’aumento degli utenti, del traffico (ma anche di contribuenti che non sanno dove vanno a finire i loro soldi). I recenti incidenti di Abbadia San Salvatore e di Buonconvento, che hanno fatto due vittime ed un ferito in gravi condizioni hanno avuto come grave concausa di incidente la scarsa visibilità della strada: nel primo caso in curva, nel secondo caso per un pericoloso dosso (rimasto come era al tempo della Mille Miglia) in un tratto che impedisce di vedere una pericolosa (e quantomai inopportuna) area di servizio, fattore di rischio che è stato aggiunto da ingegneri moderni e che ha aumentato più i rischi che i benefici. Un appello alla Stampa (con la S maiuscola) perchè non si attribuisca il solito termine “fatalità” ad eventi che invece potrebbero essere prevenuti o almeno limitati negli effetti (in oltre il 50% dei casi) con semplici modifiche dei black-points ed una maggiore manutenzione delle strade; altrimenti anche l’evento Costa Concordia è stato una fatalità! Nel tratto di s.s. Cassia della provincia di Siena, sia a sud che a nord, i mazzi di fiori sono inversamente proporzionali agli investimenti in sicurezza, quindi per la cura e la manutenzione della strada. Immaginiamo cosa avverrà delle strade italiane quando sarà a pieno regime la truffa, camuffata con il termine inglese spending review“. Marco Guidarini presidente AMI (www.motociclisti-incolumi.com)
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