Nel 2024, la Cina ha consolidato la sua posizione di leader mondiale nella sanità digitale, con un mercato valutato 128 miliardi di RMB (circa 17,6 miliardi di euro) secondo i dati di iiMedia Research. Il governo cinese ha investito 3.2 miliardi di RMB (440 milioni di euro) solo nel 2023 per l’implementazione di soluzioni di telemedicina in aree rurali.
A Shanghai sono stati installati oltre 250 chioschi nelle stazioni della metropolitana, che servono più di 15.000 utenti mensili secondo i dati della municipalità. Il tempo medio per una consultazione è di 8 minuti, con un costo di soli 2 RMB (0,25 euro) per le misurazioni base. Questi chioschi offrono servizi di misurazione della pressione, saturazione dell’ossigeno, temperatura, consultazione video con medico remoto ed emissione di ricette elettroniche per farmaci semplici, ma non forniscono diagnosi complesse.
Ping An Good Doctor ha implementato 1.200 chioschi in 28 province cinesi, gestendo 3,5 milioni di consultazioni annuali con un tasso di soddisfazione dell’87%. Il sistema ha ridotto i tempi d’attesa del 70% rispetto alle strutture tradizionali. La tecnologia utilizza AI per l’analisi preliminare dei sintomi, si collega con 8.000 medici in remoto e dispensa automaticamente oltre 150 farmaci comuni.
Alibaba Health ha sviluppato 500 cliniche ibride che combinano presenza umana e tecnologica, gestendo 2,4 milioni di diagnosi assistite da AI nel 2023. Il sistema raggiunge un’accuratezza diagnostica del 94% per condizioni comuni e ha ridotto i costi del 30% per il sistema sanitario.
La copertura geografica mostra che il 65% delle province cinesi ha implementato progetti pilota, con l’80% dei chioschi situati in aree urbane e il 20% dedicato specificamente alle zone rurali. L’utilizzo effettivo vede il 45% delle consultazioni per raffreddore e influenza, il 25% per condizioni dermatologiche minori, il 15% per follow-up di condizioni croniche e il restante 15% per altri servizi.
Le autorità sanitarie cinesi hanno stabilito regole molto precise per garantire la sicurezza di questi servizi. Attualmente, i chioschi automatici possono distribuire soltanto 38 tipi di farmaci precedentemente autorizzati, principalmente medicinali da banco per disturbi lievi e comuni.Inoltre, la legge impone che ogni prescrizione sia controllata a distanza da un medico reale. Questo significa che, anche se l’intelligenza artificiale fa una prima analisi, è sempre un dottore in remoto a dare l’approvazione finale prima che qualsiasi farmaco venga rilasciato. Il sistema è quindi pensato esclusivamente per problemi di salute semplici, come un raffreddore o un’eruzione cutanea minore, e non per condizioni mediche serie.Anche le regole per chi sviluppa questa tecnologia sono severe. Le aziende devono ottenere tre diverse licenze operative, un po’ come avere tre patenti di guida per veicoli diversi. Gli algoritmi di AI che fanno le diagnosi devono superare test di certificazione obbligatori per dimostrare di essere affidabili e sicuri. Infine, per assicurarsi che tutto funzioni sempre correttamente, i chioschi e il loro software sono sottoposti a controlli tecnici ogni tre mesi.
Secondo Frost & Sullivan, le proiezioni future indicano 15.000 chioschi a livello nazionale entro la fine di questo anno, con il 40% della popolazione che utilizzerà servizi di telemedicina entro il 2027. Il mercato raggiungerà i 45 miliardi di RMB (6,2 miliardi di euro) entro il 2030.
I “chioschi senza dottore” esistono ma operano in un modello ibrido uomo-macchina. L’AI facilita l’accesso e riduce i costi anche se la supervisione medica umana rimane come sempre fondamentale.





