Il 209 giorno nell’anno solare non è un momento qualsiasi, è il giorno che segna l’esaurimento di tutte le risorse che la Terra riesce a rigenerare in 365 giorni.
Secondo la Global Footprint Network, un gruppo che utilizza una serie di dati (delle Nazioni Unite) per calcolare l’Earth Overshoot Day: il giorno in cui l’umanità sorpassa la capacità del pianeta di rigenerare le risorse che consumiamo ogni anno.
Qualche esempio?
Oggi superiamo la capacità del pianeta di recuperare le sue risorse dall’impatto dell’uomo, come gli alberi che abbiamo abbattuto, l’anidride carbonica che abbiamo emesso oppure i pesci che abbiamo pescato, per citarne alcuni. Noi consumiamo troppe risorse, a proposito di naturale, noi non lo siamo. L’uomo non è naturale, non è in rapporto con la Natura. Perché al nostro ritmo occorrerebbero 1,75 Terre per soddisfare in modo sostenibile le attuali richieste dell’umanità.
Ma ecco la parte meno rassicurante.
L’Earth Overshoot Day si basa su una serie di stime che probabilmente sottovaluta il livello effettivo del disastro planetario che stiamo commettendo, e gli scienziati sono i primi ad ammetterlo.
Ogni anno cresce la popolazione umana. Consumiamo più risorse naturali di quante il pianeta possa rigenerare in un anno ed emettiamo molta più anidride carbonica di quanto le nostre foreste e oceani possano immagazzinare. Pertanto, il nostro deficit cresce.
L’Earth Overshoot Day dell’anno scorso è stato il 1 agosto, tre giorni dopo quello di quest’anno. La data è aumentata di due mesi negli ultimi 20 anni.
Il calcolo si basa su una serie di dati ONU a livello nazionale e globale, dagli alimenti prodotti e consumati in ciascun paese, da quanti rifiuti vengono generati al legname che viene abbattuto. ai combustibili fossili che vengono bruciati. La ricerca suggerisce che questi dati potrebbero essere di molto inferiori alla realtà.
Ma c’è di più.
Il 29 Luglio è una media mondiale, perché ogni paese supera questo limite in periodi diversi. L’impatto che ha la Cina non è lo stesso della Svizzera e così via. Per Stati Uniti è il 15 marzo, per l’Australia il 31 marzo, solo per fare due esempi.
Se la popolazione mondiale consumasse risorse naturali e producesse rifiuti al ritmo degli Stati Uniti, ci vorrebbero cinque terre per soddisfare in modo sostenibile tali bisogni.
La Storia come abbiamo visto però non è tutta qui.
L’Earth Overshoot Day non tiene conto del degrado del suolo, della contaminazione dell’acqua o del declino delle specie, perché non è progettato per farlo. È semplicemente un calcolo di alcuni input e output come sono ora e non di quante risorse potrebbero essere esaurite dall’attività umana in futuro.
L’Overshoot Day non tiene conto, ad esempio, se l’atuale livello di produzione agricola sta rovinando i suoli per le generazioni future o se l’attuale tasso di pompaggio delle acque sotterranee comporterà una carenza d’acqua negli anni futuri.
È una misura di ciò che è. Non quello che potrebbe essere o sarà.
Quindi, l’Overshoot Day è un’istantanea degli attuali deficit della Terra, sicuramente la situazione è molto peggiore di quella che si riesce a misurare. Anche perché nessuno conosce gli effetti cumulativi a livello globale.