Un team di ricercatori dell’Università giapponese di Osaka ha sviluppato una pelle artificiale che consente ai robot di provare dolore, il che potrebbe portare i robot a mostrare e provare empatia per noi esseri umani, rendendo quindi tali robot potenzialmente adatti per le future applicazioni di assistenza in ambito sanitario (caregiver).
Per sviluppare il cosiddetto sistema nervoso del dolore artificiale, il team ha creato una pelle morbida e artificiale con sensori, in grado di rilevare il contatto che va dal morbido al duro in termini di pressione. La pelle artificiale è stata quindi collegata a un robot precedentemente sviluppato chiamato Affetto, che è una testa di robot a somiglianza di un bambino.
Secondo gli sviluppatori, i segnali tattili rilevati dalla pelle artificiale vengono comunicati al volto del robot, che cambia le espressioni facciali in base al grado di pressione del tocco.
Tale sviluppo, secondo il team, porta l’idea dei robot-assistenti ad un passo più vicino alla realtà.
Lo studio completo: https://www.frontiersin.org/articles/10.3389/frobt.2018.00119/full