Vicenza non vuole la nuova base militare Dal Molin. I vicentini lo confermeranno nel referendum di questo autunno. Nel frattempo protestano per la decisione del Consiglio di Stato a favore della base e subiscono cariche di alleggerimento, nel senso che sono manganellati alla ndo cojo cojo dai celerini.
Certo, i vicentini non dovrebbero occupare la stazione. Devono trovare un altro modo per dirlo. Per spiegare che loccupazione americana in Italia dura da 63 anni. Che le 90 bombe atomiche made in USA di Ghedi Torre e di Aviano offendono la coscienza civile del nostro Paese. Che Vicenza diventerà la base militare più grande di Europa. E che da questa base possono partire i bombardieri americani per uccidere.
La nostra Costituzione ripudia la guerra, con che faccia il Governo autorizza che lItalia sia la portaerei americana per bombardare oggi il Medio Oriente e domani chissà chi. Il muro di Berlino è caduto ma, ventanni dopo, lesercito americano è ancora qui. Quanto dovremo aspettare per riavere unItalia libera da eserciti stranieri: il centenario della fine della seconda guerra mondiale?
Maroni fa manganellare i vicentini perché non vogliono che il loro territorio si trasformi in un teatro di guerra. E il trionfo degli opposti. La Lega, nemica della globalizzazione, accoglie con un tappeto rosso le armate doltre oceano. Coca Cola no, bomba atomica si. Padroni a casa nostra con 90 ordigni nucleari tra Brescia e il Friuli. Padroni di che? Di prendere le impronte ai minori Rom? Lega di manganello e di Governo (lolio di ricino lo porta La Russa). Forte con i deboli e debole con i forti.
E arrivato a Vicenza il Commissario di Governo Paolo Costa. Ora, se i vicentini si opporranno in maniera non violenta alla base arriverà lesercito. Lho detto prima delle elezioni politiche: Berlusconi userà lesercito contro i cittadini per governare, ma non potrà durare a lungo. Forza magnagatti. No a Dal Molin.
Vicenza: Lega e manganello
No dal Molin contro sentenza Consiglio di Stato