(1:20)
Cosa hanno in comune l’alluvione peggiore degli ultimi 80 anni in Pakistan con 1.400 morti e 27.000 persone isolate o disperse e mezzo milione senza casa e la Russia che va a fuoco durante la peggiore siccità di sempre con centomila ettari bruciati, decine di morti e interi villaggi evacuati? La risposta è nel documento: “State of the climate in 2009” pubblicato nei giorni scorsi dalla National Oceanic and Atmospheric Administration (NOAA). Il documento, che va vietato ai deboli di cuore, descrive lo stato del clima e i suoi effetti sul pianeta Terra. Gli autori dello studio di 218 pagine di dati, grafici e statistiche (meglio dell’ultimo libro di Stephen King da portare in vacanza) sono 300 specialisti di 160 gruppi di ogni continente. Non voglio svelarvi (anche perché lo sapete già) il finale del tomo che ho sulla scrivania, ma solo qualche dato per aiutarvi a rabbrividire gratis durante il caldo torrido. Il 2009 è stato più caldo del 2008 di 0,1°C e il decennio 2000/2009 il decennio più caldo mai registrato. Il CO2 è aumentato di 1,5 ppm (parti per milione) rispetto al 2008 con una media atmosferica di 386,29 ppm, dal 1750 circa 335 miliardi di tonnellate di CO2 sono state scaricate nell’atmosfera, la metà dagli anni ’70 con un incremento continuo anno dopo anno. Il 2009 è stato il 19simo anno consecutivo in cui si è registrato il ritiro dei ghiacciai, molti dei quali sono scomparsi. L’India ha avuto l’anno più caldo della sua storia, l’Australia il secondo anno più caldo, la Nuova Zelanda l’estate più torrida da 155 anni. La Cina ha sofferto la peggiore siccità degli ultimi 50 anni. La temperatura degli oceani continua a salire trasformandoli nel brodo primordiale dal quale siamo venuti.
Il clima ha un effetto immediato sui prodotti agricoli, poche settimane di caldo fino a 40° ha distrutto gran parte delle coltivazioni di grano russo e il prezzo del grano è aumentato del 50% sui mercati mondiali. Ai russi rimane solo la danza della pioggia. Il Patriarca ortodosso Kiril ha pregato perché piova: “Lancio un appello a unirvi in preghiera affinchè la pioggia scenda sulla nostra terra“.
Mentre leggevo il rapporto mi è caduto l’occhio sulla notizia del crollo delle immatricolazioni dell’auto in luglio in Italia: 152.752 auto, meno 25,97 % rispetto allo scorso anno e del grande allarme conseguente per l’occupazione. L’Italia ha già il record di 59 macchine ogni 100 abitanti. Forse è il caso di riconvertire la produzione di auto piuttosto che arrivare a una macchina per abitante. Verso la catastrofe con ottimismo!