La televisione è occupata dai politici che discutono di percentuali, coalizioni, apparentamenti, accordi di desistenza, collegi elettorali. E’ gente separata dal Paese. Dei fatti nostri, lavoro, salute, ambiente non parla mai. Ci spiegano che la politica è una vocazione, una missione. Una volta presi i voti si è politici a vita. Chi fa politica, lo ha affermato Franceschini, deve essere disposto a sporcarsi le mani. Tangenti, reati amministrativi, corruzione si possono sempre lavare con lindulto, con le prescrizioni, con labolizione del falso in bilancio. Lo sporco impossibile non esiste. Cè sempre una legge ad castam che lo fa diventare bianco che più bianco non si può. Il politico italiano DEVE avere le mani sporche. In Inghilterra civil servants, da noi dirty hands.
Ieri è successo qualcosa a Anno Zero. Dopo aver ascoltato i politici (ma cosa vuol dire questa parola?), gli starnazzamenti della Prestigiacomo, le convulsioni di Furio Colombo e il nulla di Franceschini, un ragazzo ha preso la parola. Ha parlato di sicurezza sul lavoro, delle nuove povertà, di malattie (tumori) professionali. Gli ha gridato che sono persone inutili, ma ben pagate, che parlano a vanvera. Ha detto quello che pensano gli italiani. Un altro ragazzo è intervenuto. Un ventenne con occhiali e cravatta che ha ottenuto il massimo punteggio a un concorso pubblico senza avere padrini. E per questo è stato escluso. Ha spiegato che la destra e la sinistra non esistono. Sono concetti metafisici. E ha mandato a fanculo i nostri dipendenti.Questi ragazzi sono un esempio da seguire.
Tu che mi leggi sei Beppe Grillo.
Tu puoi andare in una trasmissione televisiva, alzarti in piedi e vendicare gli italiani. Tu puoi parlare di parlamento pulito, di precariato, di morti sul lavoro, di raccolta differenziata. Lo puoi gridare.Tu puoi fare una domanda a un dipendente sul conflitto di interessi, sul falso in bilancio, sullindulto, su Europa 7, sulla corruzione di giudici per la Mondatori e PRETENDERE una risposta con una telecamera piazzata sulla sua faccia (*).
Tu sei Beppe Grillo.
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