“Al Presidente della Rai,
secondo quanto specificato dallarticolo 3 del «Testo Unico della Radiotelevisione», «sono principi fondamentali del sistema radiotelevisivo la garanzia della libertà e del pluralismo dei mezzi di comunicazione radiotelevisiva, la tutela della libertà di espressione di ogni individuo, inclusa la libertà di opinione e quella di ricevere o di comunicare informazioni o idee senza limiti di frontiere, l’obiettività, la completezza, la lealtà e l’imparzialità dell’informazione, l’apertura alle diverse opinioni e tendenze politiche, sociali, culturali e religiose».
Nel corso delledizione serale delle ore 20 del Tg1 del 22 agosto, a parere dellinterrogante è andato in onda un servizio che clamorosamente distorce la realtà dei fatti, contravvenendo ai succitati principi. La questione tocca un argomento profondamente delicato: lassassinio-esecuzione da parte dei jihadisti del giornalista statunitense James Foley e la guerra al terrorismo condotta dalle forze occidentali.
Il mezzobusto Alberto Matano affermava: «E sullatteggiamento da tenere con gli islamisti dellIsis i Cinque Stelle sono di nuovo nella bufera. Grillo dice: non è vero che dialoghiamo con i terroristi, ma Di Battista insiste: Foley è stato ucciso dallimperialismo americano». La dichiarazione di Matano è assolutamente falsa e non rispondente alla realtà dei fatti. Nel post menzionato Di Battista sviluppa un altro tipo di ragionamento secondo il quale violenza genera violenza e, anzi, definisce lesecuzione «indecente, barbara, inaccettabile»
E’ evidente lassoluta discordanza tra quanto scritto da Di Battista e la ricostruzione di Alberto Matano secondo cui il deputato avrebbe detto che «Foley è stato ucciso dallimperialismo americano». Stesso atteggiamento inveritiero e assolutamente lontano dai fatti è stato tenuto dalla giornalista Claudia Mazzola nel servizio andato poi in onda che, inzialmente, riprende un videomessaggio di Beppe Grillo durante il quale si toccano diverse questioni (dalla crisi economica allo stato drammatico del nostro Paese). Di undici minuti, però, la Mazzola riprende soltanto 15 secondi, riportando esclusivamente le parole rivolte al Presidente del Consiglio Matteo Renzi, oscurando tutto il resto e dichiarando, falsamente: «undici minuti di videomessaggio conditi di insulti al premier». In riferimento al post di Alessandro Di Battista dichiara la Mazzola: «se lintenzione di Grillo era quella di chiarire da che parte sta il Movimento nella lotta al terrorismo, loperazione riesce a metà. Ad azzopparla ancora Di Battista con questo nuovo post: penso che la violenza sia figlia in parte della violenza dellimperialismo americano. La violenza porta violenza, scrive il deputato grillino». Fanno seguito, poi, le dichiarazioni critiche e contrarie di tutte le forze politiche senza che invece venga dato il minimo diritto di replica allo stesso MoVimento Cinque Stelle.
Un servizio presentato e sviluppato in questo modo offre un resoconto falso che veicola al cittadino-telespettatore un concetto assolutamente distorto. La disinformazione di cui si è reso protagonista il Tg1 è di una gravità assoluta.
Si chiede di sapere:
– quali provvedimenti intenda assumere nei confronti del mezzobusto Alberto Matano e della giornalista Claudia Mazzola;
– se non ritenga opportuno sollevare dallincarico il direttore del Tg1 Mario Orfeo, primo responsabile di una palese disinformazione, in evidente contrasto con i principi di imparzialità e oggettività dellinformazione, ricordati in premessa;
– quali azioni intenda assumere affinché venga garantita al cittadino una maggiore obiettività dellinformazione”
Dalila Nesci, Alberto Airola, Mirella Liuzzi, Lello Ciampolillo, Gianni Girotto – componenti M5S della Commissione di Vigilanza RAI
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