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Mi scrive Joe Stiglitz, premio Nobel per l’economia. Stiglitz appoggia l’idea del movimento dal basso e le Liste Civiche per i Comuni a Cinque Stelle. E’ una grande notizia!
La parola crisi è la più usata per definire questo momento storico. E’ però una delle più inappropriate. Si dovrebbe parlare di cambiamento della società, della produzione, del concetto stesso di produzione. La democrazia rappresentativa con la delega in bianco è un relitto del passato che andrà ad aggiungersi ai numerosi “ismi” in soffitta. Quello che ci aspetta non è ancora chiaro, ma il cambiamento sarà di sistema, riguarderà ogni cosa. Ognuno deve diventare rappresentante di sè stesso. Partecipare in prima persona allo sviluppo della società in cui vive. Disponiamo di un solo pianeta e di una sola vita. Il resto è niente. Loro non si arrenderanno mai (ma gli conviene?). Noi neppure.
Dear Beppe,
in questo momento siamo di fronte a due crisi: una crisi finanziaria globale ed una persino più profonda, climatica, i cui effetti ci potrebbero sembrare più distanti, ma che in realtà dipendono da ciò che facciamo ora.
Queste crisi hanno le loro cause sia nelle storture a livello finanziario che nel cambiamento climatico, si possono risolvere solo se i cittadini sono coinvolti direttamente. Da parte mia, ho sempre ritenuto che i cambiamenti sociali ed economici fossero possibili solo da un movimento popolare dal basso.
Il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama ha fatto questo impostando larga parte della sua campagna con il rapporto diretto con la cittadinanza attraverso internet e lanciando poche settimane fa la sua rivoluzione verde. Questo cambiamento può assumere altre forme di partecipazione dal basso attraverso il coinvolgimento diretto dei cittadini. Una novità molto importante è quella che mi raccontano i miei collaboratori italiani: attraverso la rete del tuo blog si stanno formando liste civiche locali con lobiettivo di iniziare a modificare il modo di vivere, produrre e consumare. I cittadini si organizzano direttamente ed orizzontalmente utilizzando la rete e partendo dal livello amministrativo a loro più vicino.
Per uscire della crisi climatica e finanziaria bisogna puntare sul risparmio e lefficienza energetica. Pensiamo alle centinaia di migliaia di posti di lavoro che si possono creare ristrutturando secondo i canoni di efficienza e risparmio energetico gli edifici privati e pubblici. Secondo un recente lavoro del Peterson Institute, spendendo 10 miliardi di dollari (7,9 miliardi di euro) per isolare termicamente le abitazioni USA, potremmo creare più di 100.000 posti di lavoro tra il 2009 e il 2011, portando un beneficio duraturo alleconomia stimato da 1,4 a 3 miliardi di dollari tra il 2012 e il 2020.Accanto allo sviluppo delle nuove tecnologie e delle fonti rinnovabili attraverso una economia sempre a minor impatto di anidride carbonica e fumi inquinanti, occorre porre lobiettivo di rifiuti zero, cioè programmi che prevedano il riciclo totale dei materiali e la non produzione di rifiuti. Una via intrapresa da grandi metropoli della California che può portare benefici economici, lavorativi, ambientali.
Guardo con grande attenzione a questa vostra novità nella speranza che possa offrire una nuova prospettiva di equo benessere per il futuro di tutti. Un abbraccio.” Joe Stiglitz