Silvio Tobia
Silvio è morto in un incidente di moto. Era uno dei firmatari della richiesta di legge popolare per un Parlamento Pulito, insieme a me, insieme ad altri amici del Meetup di Roma. In questi casi non si sa mai cosa dire. Il Parlamento, presto o tardi, ritornerà pulito. E’ una promessa.
Arianna lo ricorda così.
“E’ tardi, ma Silvio non c’è più. Quegli occhi sinceri e diretti che guardavano il mondo con amore e vitalità non li vedrò mai più. Un incidente di moto, di quelli che non ti lasciano andare.
Io piango un amico vero, un amico sincero qualcuno che mi ha sempre detto che in gravidanza non si fumava, qualcuno che ha guardato e tenuto i miei due bonzi con amore infinito. Qualcuno che nonostante… è venuto il 25 aprile e ha lavorato con noi e con il suo grande amico Valerio solo per amicizia, non per altro. Amicizia. Quegli occhi che mi sembravano una finestra sul mondo spalancata, quegli occhi che scrutavano intorno, quegli occhi così grandi si sono chiusi.
Se esiste un Dio se esiste adesso deve sentire l’urlo di profondo dolore di tutti noi, di chi mi ha chiamato al telefono, piangendo e singhiozzando… non sei giusto, sei scorretto, ingiusto e crudele. Se esiste un Dio.
Sono dolorante, sono sola e lontana dagli amici che sono vicino a lui.
Silvio, con l’infinito affetto che ti voglio, mi auguro che tu possa correre senza paura su una moto fatta di sogni e aria, cavalcando l’infinito eterno.
IO non mangerò mai la tua arrabbiata, non mi cucinerai mai più quel piatto romano che non mi viene il nome per le lacrime.
Io non ti vedrò mai più.
Non è giusto… ma piccolo grande amico ti ho voluto bene, ti ricordo in ogni dove insieme e scrivo perchè non posso urlare il dolore atroce che mi porto dentro. I gemelli dormono nell’altra stanza e, parola mia, sapranno di aver avuto qualcuno che li ha sempre protetti durante il viaggio in pancia sgridando la loro mamma per le stupide abitudini cattive.
Salutami la luce, Silvio… e amico mio se puoi ogni tanto passaci a trovare, l’alito di vento nel tramonto che mi sfiora le guance saprò che sei tu, ti sorriderò.” Arianna