Che impatto abbiamo sulla Terra? L’uomo ha modificato l’ambiente come solo la natura aveva fatto prima. Ci siamo spinti oltre tutto e tutti pur di soddisfare i nostri bisogni. Ma per fare questo, per garantirci una vita prospera (almeno di una parte del pianeta) quale è stato il prezzo?
Il Cane della Tanzania o Lupo della Tanzania è un esemplare di canide che non esiste più. Potete trovare facilmente dei filmati in bianco e nero dell’ultimo esemplare. Ma come è scomparso?
Inquinamento? Virus? Casualità? No, si è estinto a causa dell’uomo. E non è l’unico, nè l’ultimo.
Sapete quante specie animali si sono estinte da quando esiste l’Homo sapiens?
Alcune specie non ci sono più da migliaia di anni, altre si trovavano in giro fino a vent’anni fa. Anche con numeri stimati e ipotesi al ribasso, siamo la causa di uno sterminio incredibile. Tra mammiferi, uccelli, rettili e anfibi, gli scienziati pensano che si siano estinti circa 300 esemplari per tipo. Se poi aggiungiamo anche le specie di insetti e altri animali, il numero è incredibilmente più alto.
Per i biologi evoluzionisti siamo nel mezzo di una vera e propria estinzione di massa. Questa sarebbe la sesta dall’inizio della storia della Terra. La prima in cui la causa è prevalentemente l’uomo. Sia in modo diretto (per esempio attraverso la caccia e la pesca praticate in modo indiscriminato) sia indiretto, per i cambiamenti apportati agli ambienti naturali dall’agricoltura, dall’allevamento, dall’urbanizzazione e dall’industria.
É ovviamente impossibile fare un elenco completo delle specie che abbiamo distrutto. Pensate che persino il mammut non deve la sua scomparsa al cambiamento climatico, ma all’uomo.
Ma a quel tempo non c’era coscienza di questo, non si monitoravano le specie. C’era solo la dura sopravvivenza.
Oggi però è diverso, esiste un organo che rileva quali specie si siano estinte nel tempo, oltre a segnalare quali sono a rischio di estinzione. Ogni anno dal 1948 aggiorna la sua lista rossa sullo stato di prosperità di numerose specie animali.
Si chiama “Unione Internazionale per la Conservazione della Natura”.
Ogni anno la lista rossa dello IUCN viene ampliata, ma è incompleta: ci sono molti animali per cui non esistono sufficienti dati a disposizione, ad esempio perché si sono estinti molto tempo fa o perché ci sono noti da pochi anni.
In media ogni anno scompaiono per sempre diverse specie. Per esempio, nel 2015 sono state 10 le specie estinte, 47 nel 2014, 18 nel 2013, 15 nel 2012. Nel 2016 abbiamo fatto un bel capolavoro, siamo arrivati a 247 specie estinte tra animali e piante.
Sul sito della IUCN ci sono le cosiddette “liste rosse”, in cui potete trovare le specie in pericolo, divise per criticità e paese. C’è anche la lista rossa italiana. Una lista sfortunatamente lunghissima.
Questo il link: http://www.iucn.it/liste-rosse-italiane.php
Distruggiamo ciò che la vita ha generato, quello che è il prodotto di migliaia di anni di evoluzione. Siamo così inconsapevoli di quello che facciamo che alcune volte sfociamo nella stupidità più assurda.