Le guerre democratiche
(13:56)
Se si attaccherà lIran ci sarà la Terza guerra mondiale, salteranno tutte le alleanze delle democrazie, più o meno forzate, con i Paesi cosiddetti moderati, che poi moderati spesso non sono. Salterebbe lalleanza con la Giordania, lArabia Saudita, lEgitto. La Terza guerra mondiale sarà una guerra particolare, sperequata, perché dalla parte dellOccidente cè un armamento straordinario e dallaltra ci sono popolazioni molto più deboli, ma anche molto più numerose. E abbastanza grottesco osservare da fuori Paesi seduti su arsenali atomici incredibili che fanno la voce grossa con lIran perché ipoteticamente può fare latomica. Massimo Fini
Il Passaparola di Massimo Fini, giornalista e scrittore
Totalitarismo inconscio(espandi | comprimi)
Ciao, saluto tutti quelli che seguono il blog, io sono Massimo Fini, sono uno scrittore e un giornalista, recentemente ho scritto un libro che si intitola La guerra democratica. Da quando è crollato il contraltare sovietico le democrazie occidentali, Stati Uniti in testa, hanno inanellato otto guerre in venti anni, otto guerre di cui forse solo la prima aveva una qualche giustificazione, il primo conflitto del Golfo perché Saddam Hussein aveva aggredito il Kuwait, le altre sette sono tutte guerre di aggressione.
La guerra democratica ha questa caratteristica, che si fa ma non si dichiara, la si fa con cattiva coscienza chiamandola con altri nomi, operazioni di peacekeeping, operazione umanitaria, difesa dei diritti umani, ma sono guerre. Questo equivoco porta a tutta una serie di conseguenze, la prima è che il nemico è sempre un criminale o un terrorista. E quindi di lui si può fare carne di porco, non valgono le leggi di guerra, non valgono per i prigionieri e Guantanamo ne è un esempio clamoroso. Nella guerra democratica le democrazie possono colpire ma non possono subire, sia materialmente che concettualmente. È legittimo uccidere i soldati del nemico, ma se il nemico uccide i nostri allora è una vigliaccata, una porcata, qualcosa di indecente e di intollerabile. Questa cosa fa sì che porta una sperequazione che non è solo materiale, perché effettivamente la guerra democratica si fa solo con le macchine, con gli aerei, con i droni, con i robot perché i droni sono aerei che non hanno equipaggio teleguidati da 10 chilometri di distanza, per cui uno solo può colpire e laltro solo subire. Ma anche concettualmente questo vale nel senso che se tu, non democratico, colpisci un soldato sei un criminale e vai giudicato come tale.
Unaltra caratteristica delle guerre democratiche è che manca lessenza della guerra e cioè il combattimento. Gli occidentali non sono più in grado di affrontare il combattimento, la vista del corpo a corpo gli fa orrore, ritengono questo immorale, ritengono invece morale colpire con un missile da 300 chilometri di distanza e uccidere duemila persone.
Le democrazie in questa loro aggressività nei confronti di tutti i mondi altri che hanno altre concezioni della vita, della morte e altre tradizioni è una sorta di totalitarismo perché noi non siamo più in grado di accettare il diverso, laltro. La concezione è che siamo una cultura superiore, che è la moderna declinazione del razzismo essendo quella classica dopo Hitler diventata improponibile, e quindi abbiamo il diritto e il dovere di portare le buone maniere agli altri popoli. Questo è un totalitarismo tanto più pericoloso perché inconscio, il pericolo non è Bush o chi per lui, ma è Emma Bonino, chi ci crede a queste cose, che noi si sia possessori di diritti assoluti validi per tutti. Ed è particolarmente doloroso perché noi non veniamo solo come si dice dalla cultura giudaico cristiana, ma alle nostre spalle cè unaltra cultura messa in disparte che è la cultura greca, la prima a riconoscere il diritto di esistenza e di dignità dellaltro. Quando Erodoto parla dei persiani li descrive come crudeli, barbari, ma non si sognerebbe mai di applicare i costumi greci ai persiani, i persiani sono persiani, i greci sono i greci. Invece noi abbiamo la pretesa di omologare lintero esistente alla nostra way of life. Ripeto, questo quando si è in buona fede, in malafede queste guerre hanno ragioni economiche. Abbiamo bisogno di conquistare, essendo i nostri mercati saturi, sempre nuovi mercati per quanto poveri.
La politica dei due pesi e delle due misure(espandi | comprimi)
Dopo il crollo dellUnione Sovietica le democrazie hanno avuto le mani libere e hanno fatto tutte le guerre che hanno voluto con i più vari pretesti, in Serbia cera la questione del Kossovo, in Afghanistan cera Bin Laden,sono passati 11 anni e Bin Laden non cè più da tempo. In Libia cera il dittatore, peraltro corteggiato fino al giorno prima. Hanno potuto esprimere nel modo più violento la propria aggressività e i propri interessi che sono interessi imperiali. Una volta le potenze quando volevano una cosa mandavano le cannoniere e se le prendevano. Adesso pretendiamo di fare la guerra e di farla per il bene di coloro che bombardiamo, uccidiamo, assassiniamo o devastiamo, è una specie di Santa Inquisizione planetaria ed è questo che è intollerabile, lipocrisia di queste guerre. Le guerre si sono sempre fatte, ma una volta avevano almeno quasi una loro etica.
La Siria non la attacchiamo perché è protetta in qualche modo dalla Russia e dalla Cina e questo dice che i nostri interventi umanitari in realtà non sono tali, noi interveniamo laddove non ci sono rischi, dividiamo il mondo in figli e figliastri. Alcuni devono essere puniti e altri che ne fanno di peggio invece la passano liscia. Chi attaccherebbe la Russia per il genocidio ceceno, 250 mila morti e cioè un quarto della popolazione? Qui viene dimostrata tutta lipocrisia di questa storia dei diritti umani. I diritti umani sono solo un grimaldello per intervenire nei Paesi in cui ci interessa intervenire.
Potrebbe essere che il prossimo bersaglio, ci sono tamburi di guerra da tempo, sia lIran, anche qui con giustificazioni che non hanno alcun senso. LIran ha firmato il trattato di non proliferazione nucleare, accetta le ispezioni dellIAEA che sono le ispezioni O.N.U., lagenzia che regola le produzioni atomiche, e non ha mai superato il 20 per cento di arricchimento delluranio, per fare la bomba ci vuole il 90 per cento. Però è sotto scacco in continuazione. Israele che ha la bomba atomica invece viene lasciato assolutamente tranquillo. E una politica di due pesi e due misure che incita anche paesi musulmani, anche gente che non è radicale a radicalizzarsi perché è talmente evidente la politica dei due pesi e delle due misure, la violenza che noi continuamente esercitiamo che alla fine uno diventa terrorista.
Sì se si attaccherà lIran sarà la Terza guerra mondiale, è molto rischioso per le democrazie attaccare lIran perché saltano anche tutte le alleanze più o meno forzate che hanno con i paesi cosiddetti moderati, che poi moderati spessissimo non sono. Salterebbe lalleanza con la Giordania, lArabia Saudita, lEgitto e quindi sarebbe veramente la Terza guerra mondiale ma una guerra particolare sperequata, perché dalla nostra parte cè questo armamento straordinario e dallaltra ci sono popolazioni da questo punto di vista molto più deboli, ma anche molto più numerose. E abbastanza grottesco da fuori Paesi seduti su arsenali atomici incredibili facciano la voce grossa con lIran perché ipoteticamente può fare latomica.
In realtà noi, inseguendo un pericolo immaginario, cioè lAfghanistan che non è mai uscito dai suoi confini, che ha una tradizione di non aggressività nei confronti dei Paesi vicini, abbiamo creato un pericolo reale che è il Pakistan perché questo radicalismo religioso si è trasferito al Pakistan, solo che il Pakistan, a differenza dellAfghanistan che è armato in modo antidiluviano, ha la bomba atomica e non solo ma proprio per la sua posizione di potenza regionale ha una concezione politica molto meno localizzata di quanto abbia lAfghanistan. Quindi inseguendo un pericolo immaginario, lAfghanistan, ne abbiamo creato uno reale, il Pakistan e se gli integralisti prendessero potere in Pakistan sì allora sarebbero cazzi acidi per tutti perché questi hanno latomica, gli altri hanno il loro corpo e qualche granata.
Verranno spazzati via(espandi | comprimi)
Laggressione al cosiddetto grillismo, allantipolitica, a quella che viene chiamata lantipolitica è in realtà un segnale della paura che una classe dirigente che da trenta anni ha fatto abusi, soprusi, ruberie, il sacco del Paese,la paura da cui è stata presa di essere spazzata via e quindi, mentre prima potevano anche ignorare un movimento come quello di Grillo, adesso non lo ignorano affatto, naturalmente lo demonizzano così come demonizzano chi non va a votare. Chi ha deciso di andare a votare nelle ultime amministrative è stato il 40 per cento. È un segno della paura del regime di essere spazzato via perché cè in giro, Grillo o non Grillo, una collera notevole da parte della popolazione che alla fine si è resa conto che questa democrazia dei partiti non è affatto una democrazia, ma un sistema che ha privilegiato una classe dirigente indecente e ha impoverito il paese. E questa crisi spinge le persone a ragionare e a ribellarsi. La reazione, scomposta, degli esponenti del regime dice che ne hanno molta paura, poi non so come verranno spazzati via, però io penso che verranno spazzati via, che non basterà chiamarsi Partito nazionale della Nazione come fa Casini perché uno dimentichi le responsabilità di Casini, di tutti i casini che ci sono stati e ci sono nella classe politica italiana.
Quello che vorrei dire saltando un attimo la politica italiana è che cè una guerra infame che si combatte, anzi non si combatte da 11 anni in Afghanistan contro un Paese. Non è la guerra in Afghanistan, è una guerra allAfghanistan e senza che ci siano proteste alcune perché gli afgani non hanno santi in paradiso, non sono comunisti, non sono liberali, non sono arabi, non sono cristiani, non sono ebrei e quindi si può fare loro carne di porco. Sono 65 mila oggi i civili uccisi in Afghanistan direttamente o indirettamente dalla nostra occupazione, a parte i disastri che abbiamo combinato dal punto di vista sociale. La disoccupazione durante il governo talebano era l8 per cento e adesso è al 40 per cento, in alcune regioni all80 per cento. Abbiamo cercato di comprarlo in tutti i modi. Abbiamo corrotto moralmente un Paese che aveva una sua integrità, mi piacerebbe che su questo problema si fosse più sensibili e, siccome si bada solo alle ragioni economiche, ricorderò che noi spendiamo un miliardo di Euro allanno per tenere inutilmente i nostri soldati lì, per ammazzare e farci ammazzare, ora con un miliardo non di risana uneconomia di un Paese ma qualche buco lo si potrebbe anche turare. E una guerra ripeto infame di cui però non sento in genere, non vedo né in Italia né in Europa né in Occidente qualcuno che dica una parola contro questa guerra. Passate parola!