I partiti sono affamati (e disperati), i soldi pubblici che prendono indebitamente nonostante il referendum del 1993 non gli bastano mai. Per questa legislatura: 46 milioni al Pd, 38 al Pdl, 7,3 alla Lega Nord e 15 a Sciolta Civica e Lista Monti. Solo il M5S ha rinunciato a 42 milioni di euro. Il nuovo sistema del 2 per mille (che il M5S ha rifiutato: NON PRENDE SOLDI PUBBLICI) è stato un flop clamoroso: solo 16.000 su 20 milioni di contribuenti italiani hanno deciso di destinarlo ai partiti. E ora stanno correndo ai ripari: Sel propone un euro a voto, altri vogliono mettere mano, come rivela il Sole 24 ore, ai fondi che Letta ha messo a copertura del 2 per mille: 7,75 milioni per il 2014; 9,6 milioni per il 2015; 27,7 milioni per il 2016 e 45,1 dal 2017. Il M5S questo “tesoretto” vuole usarlo per il Reddito di Cittadinanza, i partiti per le loro casse vuote. Sanno però che destinare un solo euro in più ai partiti provocherebbe proteste di massa in ogni città d’Italia. Sono disposti a qualsiasi cosa, pure a vendersi come ha proposto Librandi di Scelta Civica:
“L’idea è questa: faccio un foglio excel con tutti i 25 parlamentari di Scelta Civica. E poi li affitto. Potremmo partire da una tariffa base-simbolica: 100 euro allora. E poi, se il cliente apprezza, chiedere di più… L’idea è quella di avvicinare la politica ai cittadini e dunque usare le competenze dei parlamentari, facendoli parlare nei congressi. O favorendo la loro partecipazione a iniziative pubbliche. Oppure garantirne la presenza a una cena. Insomma dove servono…“
L’idea è buona e va presa in considerazione, la tariffa eccessiva e le prestazioni fuori dalla loro portata: otto euro all’ora per sistemare le scuole crollate e a far assistenza agli anziani lasciati con una pensione da fame o ai malati lasciati a sé stessi dal Sistema Sanitario Nazionale.
Altre idee? Scrivetele nei commenti o su Twitter con #ParlamentariInAffittoPer
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