(2:23)
“Mi chiamo Alessio, non credo che pubblicherai questa lettera, nel tuo blog si respira un’altra aria, ma te la invio lo stesso. Sono un missino della generazione degli anni ’70. Uno di quelli che si faceva i cortei a Milano e la sera era contento di essere tornato a casa sano e salvo. Uno che credeva in Giorgio Almirante e aveva sul comodino il libro:”Autobiografia di un fucilatore“. Che schifava la mafia e la massoneria.
Oggi sento dire che viviamo in un regime fascista. Ma questo vuol dire offendere il fascismo. Mussolini mandò il prefetto Mori in Sicilia a combattere la mafia. I suoi presunti eredi, i post fascisti, post missini, poi annini e poi più niente si sono alleati con un partito creato da Dell’Utri condannato a nove anni per frequentazioni mafiose.
Una generazione la mia che credeva nella Giustizia e nello Stato, a cui ha aderito persino l’Eroe Borsellino, che si è ridotta a fare da spalla a un cialtrone piduista e puttaniere. Con che faccia Fini e La Russa, uno che ha rischiato la pelle per le sue idee, in cui credevano i ragazzi della “Giovane Italia“, si prestano a questa indegna pagliacciata? Se fosse vivo Ramelli, gli prenderebbe il vomito. A me viene lo sconforto.
Volevamo una Patria e ci ritroviamo la Lega e il Partito del Sud. Gaber ha detto che: “La sua generazione ha perso“, bene, la mia ha straperso e ora ci raccontano pure che ha vinto. Era più democratico il fascismo di questa caricatura di democrazia truccata, in cui vincono sempre gli stessi, i ricchi, i potenti. Il fascismo non ritornerà più, ha fatto errori imperdonabili, è morto e sepolto, ma durante il fascismo Gelli sarebbe finito al confino e lo psiconano in qualche varietà di provincia. Io credo che uno Stato non possa tollerare dei contropoteri occulti al suo interno, non possa abdicare al principio di Autorità, altrimenti è finito. Le regioni del Sud sono sotto il controllo delle mafie con cui “bisogna convivere“. La Massoneria è più forte che mai. Le truppe di occupazione americane sono ancora qui dopo più di sessant’anni dalla fine della guerra.
Le letture della mia Destra erano Guénon, Evola, Pound, Nietzsche, D’Annunzio oggi ci sono i reality show anche a Palazzo Grazioli, il bordello del nuovo regime. Quando ci fu “Mani Pulite” eravamo il partito dell’onestà, l’unico, contro la corruzione, Il pool di Milano, seppure strabico verso la sinistra, era un punto di riferimento. Gli stessi dirigenti di allora hanno votato il Lodo Alfano, una legge miserabile che neppure il Duce avrebbe voluto. Per cosa? Per evitare la condanna per corruzione a Berlusconi, non una condanna per motivi politici, ma una per soldi, per dei miserabil soldi.
Forse ho sbagliato tutto, come i miei dirimpettai di Avanguardia Operaia e di Lotta Continua che, comunque, hanno il mio rispetto. Credevamo in un’Italia migliore, ognuno a modo suo. Ho imparato, a mie spese, che l’italiano è un popolo opportunista a cui fa difetto la memoria.” Alessio