Napolitano viene da lontano. Era migliorista e berlusconiano. Gli articoli del suo settimanale “Il Moderno” (con pubblicità Finivest anni ’80) superano persino le poesie di Bondi al “caro leader”.
“Ad aprile del 1985 esce a Milano il primo numero de Il Moderno, mensile (poi settimanale) della corrente migliorista del Pci (la destra tecnocratica e filo-craxiana del partito, guidata da Giorgio Napolitano). Animato da Gianni Cervetti
allinsegna dello slogan linnovazione nella società, nelleconomia, nella cultura (p. 104).”
“Intanto a Milano il numero di febbraio 1986 de Il Moderno
scrive che la rivoluzione Berlusconi [è] di gran lunga la più importante, cui ancora qualcuno si ostina a non portare il rispetto che merita per essere stato il principale agente di modernizzazione, nelle aziende, nelle agenzie, nei media concorrenti. Una rivoluzione che ha trasformato Milano in capitale televisiva e che ha fatto nascere, oltre a una cultura pubblicitaria nuova, mille strutture e capacità produttive (p. 115)”.
«Il numero di aprile 1987 … esce con unintera pagina pubblicitaria della Fininvest. È la prima di una lunga serie di inserzioni pubblicitarie dalla misteriosa utilità per linserzionista, dato che il giornale è semi-clandestino e vende meno di 500 copie
Intanto uno dei fondatori del Moderno, lonorevole Gianni Cervetti, alla metà di aprile è di nuovo a Mosca
E il 18 aprile lagenzia Ansa da Mosca informa che in Urss, insieme al compagno Cervetti, cè anche Canale 5
(pp 126 — 127)”.
“A giugno 1989 … pubblica un megaservizio su Giocare al calcio a Milano. Con un panegirico sul Berlusconi miracoloso presidente milanista che ha cambiato tutto: adesso la sua squadra è una vera e propria azienda, e così via. Il giornale della corrente di destra del Pci è ormai un bollettino della Fininvest, e le pagine di pubblicità comprate dal gruppo berlusconiano ormai non si contano (p. 148)”.(*)
(*) Testi tratti dal libro: “Il Baratto” dal blog www.dirittodicritica.com
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