di Fabio Pressi (Cuba, 2023) – Nell’immaginario collettivo le strade di Cuba sono un pittoresco circolare di auto americane degli anni ’50: Pontiac, Cadillac, Chevrolet e Ford cristallizzate nel tempo. Modelli ormai ben oltre l’aspettativa di vita, ma che continuano, per necessità, a circolare con motori rimediati e pezzi di ricambio autocostruiti.
Ma la realtà è un po’ differente, in quanto si stima, osservando la circolazione nel paese, che le auto d’epoca siano circa una su quattro, con una concentrazione che si avvicina al 50% nelle città dell’Avana e Varadero, auto destinate per lo più a portare a spasso i pochi turisti ritornati post-pandemia.
Gli altri mezzi in circolazione sono prevalentemente di fabbricazione sovietica o vecchie Fiat prodotte in Polonia come la 126 chiamata appunto “Polacchina”.
La vera sorpresa è un’altra. Oltre a trovare un paese con un profonda crisi economica fa specie la presenza di un numero impressionante e sempre crescente di scooter completamente elettrici. Arrivano dalla Cina passando per Panama e stanno rapidamente sostituendo i veicoli a benzina.
Con l’aumento dei costi del carburante e le lunghissime file ai distributori, quando la “merce rara” è disponibile, la nazione insulare si è rivolta in massa alle motociclette elettriche, già dal 2019.
Questo è evidente non solo nella capitale, ma anche in tutto il paese.
L’aumento dell’utilizzo di motociclette elettriche è in gran parte dovuto alla politica del governo che ha regolamentato il prezzo delle motociclette elettriche fissando un tetto massimo al costo (1.700$) e ha messo fuori legge l’importazione di motociclette alimentate a benzina, lasciando l’elettrico come unica opzione per i nuovi acquisti.
Si stima che il numero totale di motociclette elettriche, i motorinas, sia di circa 300.000. Per fare un confronto, attualmente ci sono circa 500.000 auto immatricolate a Cuba.
Quello degli scooter elettrici è un mercato in così grande espansione che sembra stia prendendo forma un progetto Made in Cuba, noto come Minerva, per la produzione di scooter elettrici direttamente nell’isola, nei pressi di Villa Clara, convertendo una vecchia fabbrica di biciclette.
Un fenomeno analogo già molto evidente è l’introduzione di veicoli a tre ruote, anch’essi Full-Electric, Made in China, per il trasporto delle merci o delle persone, in sostituzione delle tradizionali “Ape Car” a combustione.
Fa riflettere che i modelli sociali ed economici che appaiono più arretrati rispetto all’Occidente, abbiano una capacità di adattamento e di conversione dei sistemi di mobilità molto più rapidi ed incisivi dei nostri.