L8 dicembre del 2005 il Movimento Notav liberò Venaus dalla presenza del cantiere installato prima con linganno e poi con lo sgombero del presidio di Venaus dalle forze dellordine. Dopo sei anni sono cambiate molte cose, e soprattutto i nostri nemici hanno imparato molto. Il “non cantiere” della Maddalena è un fortino a cielo aperto, unarea militare che nulla ha a che vedere con una zona di lavori pubblici. Difesa da ogni corpo armato dello Stato e dagli alpini reduci dallAfghanistan stanziali a Chiomontistan. E’ cambiato poco, accordi e reti sono le stesse; forse la lobby del Tav è solo più armata, si è scelta meglio il campo di battaglia. Per quel fortino unautostrada intera è a servizio completo dei cellulari delle ffoo e la Maddalena diventerà area strategica militare dal primo gennaio. Sono in vantaggio? No non credo. Lo danno a vedere, ma questo mostrare muscoli, carte bollate, tribunali, filo spinato e lingue biforcute è un segno di debolezza. A differenza del 2005 il Movimento Notav è molto più forte e più ampio. Le nostre ragioni, se prima (per pochi) si potevano confondere con egoismi da cortile, oggi sono così chiare e palesi che solo chi è in malafede non può non darci ragione. Nellera della crisi e del debito pubblico, la Torino Lione è la dimostrazione di come sintenda la spesa pubblica. Quello che è cambiato è il senso che politica ed economia hanno dato alla Torino Lione: non è più solo una grande truffa ai danni di tutti, non solo il finanziamento pubblico ai partiti più grande della storia; è divenuta un simbolo per il potere che vuole vincere a qualsiasi costo. Domare la Valsusa significherebbe dimostrare a chiunque che decide solo il più forte, ragione o meno, decide la ragion di Stato. Immaginatevi se mille Valle di Susa fiorissero, se mille Libere Repubbliche nascessero laddove cè da difendere il posto di lavoro, combattere contro la crisi, decidere insieme del proprio destino. Non se lo potrebbero permettere.” Lele Rizzo
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