immagine: il M5S oggi a Montecitorio chiede che il governo vada a casa dopo lo scandalo Trivellopoli
Quattro notizie di oggi: cala la produzione industriale, per l’80% degli italiani l’economia non è ripartita e le stime del pil per il 2016 saranno riviste al ribasso. Se si aggiunge la disoccupazione che continua a crescere e il governo paralizzato dallo scandalo Trivellopoli si capisce che l’Italia sta soccombendo circondata dagli avvoltoi che la spolpano un pezzettino alla volta. La buona notizia è che gli italiani hanno capito che questo governo deve essere mandato a casa, prova ne è che anche oggi dopo Napoli il Bomba è stato contestato e sommerso di fischi e di “A CASA!” non appena ha fatto capolino a Verona per il Vinitaly. Prima questo governo va a casa, prima il Paese potrà ricominciare a pensare ai cittadini e non ai comitati d’affari.
Oggi alle 17.00 i portavoce M5S saranno fuori da Montecitorio con un megafono a chiedere che il Presidente del Consiglio delle banche vada a casa.
VIDEO Il Bomba contestato a Treviso
Cala la produzione industriale – da Federconsumatori.
“‘Torna in calo la produzione industriale annuncia l’Istat, confermando, anche su questo fronte, l’instabilità del nostro sistema economico. Un ulteriore segnale negativo, che si va ad aggiungere a quelli sull’andamento occupazionale e sulla contrazione della domanda interna, che non accennano a registrare miglioramenti degni di nota.”
Per l’80% degli italiani l’economia non è ripartita – da Huffington Post
No, secondo gli italiani il Paese sotto la guida di Renzi non è ripartito. Come rivela un sondaggio di Scenari Politici condotto per l’Huffington Post, solo per un cittadino su cinque, il 21,6%, l’economia dell’Italia si è rimessa in moto. Il 46,2% non nota alcuna differenza mentre per il 32,1% è in fase di peggioramento. Alla domanda “Come vede il suo futuro economico?“, il 44,2% del campione intervistato ha risposto che, a suo parere, resterà invariato. Più pessimista il 38,2% che crede sia in arrivo un peggioramento delle sue condizioni economiche. Solo il 17,6% è fiducioso e pensa che il futuro riservi qualcosa di buono. Nel corso dell’ultimo anno solo l’11,6 ha incrementato la sua spesa per consumi. Per il 46,8% è diminuita mentre il 41,6% afferma non ha speso né più né meno dell’anno prima.
PIL al ribasso: l’Italia non cresce – da TgCom
Le stime di crescita del Pil per il 2016, pari all’1,2%, potrebbero subire una flessione a causa dell’incertezza dell’economia italiana. E’ scritto nella relazione al Parlamento che accompagna il Def: “La previsione continua a basarsi su aspettative ottimistiche circa la domanda interna e la capacità delle imprese di espandere le loro esportazioni in un quadro di accresciuta difficoltà, ed è pertanto soggetta anche a rischi al ribasso“.