(01:09)
***
Stasera, venerdì 18 maggio dalle ore 21 circa, seguite la diretta dell’evento di Parma su Corriere.it (immagini di Parmasera.it)
***
Gli inceneritori uccidono. Lo affermano i medici, lo testimonia l’aumento delle incidenze di tumore nelle zone adiacenti. Come si può allora definire un aspirante sindaco pdmenoellino che vuole costruire un inceneritore e proprio a Parma, nella Food Valley, spargendo diossina nell’aria e nel cibo?
“In un auditorium stracolmo di cittadini, i candidati a sindaco di Parma faccia a faccia sull’inceneritore. Le posizioni sono emerse in modo inequivocabile.
Vincenzo Bernazzoli, candidato del centrosinistra, ha confermato il suo sì incondizionato all’inceneritore, mai però è entrato nel merito della proposta GCR, mai ha contestato le cifre che dimostrano che senza inceneritore non solo si può ma è anche conveniente, mai ha dimostrato le tesi con prove concrete. In Italia si sta andando verso la soluzione senza inceneritore: Reggio Emilia, la Sicilia, la Provincia di Lucca. L’Europa prevede dal 2020 il divieto di bruciare materiali riciclabili o compostabili.
Ma a Parma vige la “Legge Vincenzo“. Bernazzoli nemmeno risponde alle domande scomode: “Dove metterà le ceneri tossiche dell’inceneritore?“. Non si sa. Quelle pesanti le vuole mettere nei mattoni (a Treviso hanno abbattuto una casa infetta…). Oggi si parla di bio-edilizia con bio-materiali in canapa… (ma che importa…). 39.000 tonnellate di ceneri verranno portate fuori Provincia ogni anno così come tutto l’organico: e la tanto acclamata autosufficienza? Bernazzoli nega le evidenze sanitarie. Afferma che gli impianti sono sicuri. Ma la Federazione Ordine Medici Emilia Romagna chiede la moratoria. Moniter consiglia di non costruire nuovi impianti. Per il vecchio candidato d’apparato è solo terrorismo. Le forti preoccupazioni dei medici non lo toccano.
La raccolta differenziata serve a far risparmiare i cittadini e a risparmiare risorse. A Ugozzolo invece si recupererà solo il 17% delle plastiche ed il resto verrà bruciato. Con l’inceneritore siamo costretti a smaltire i rifiuti e a subire alti costi, che non ci sarebbero se invece di smaltire recuperassimo materia.
Per Pizzarotti l’inceneritore è un errore a cui porre rimedio, il cantiere è da riconvertire accettando la proposta dalla Multiutility olandese che ha rinnovato la sua disponibilità per assistere Parma nella migrazione verso una gestione corretta dei rifiuti senza incenerimento. L’inceneritore per Pizzarotti è una oscura vicenda su cui fare completa luce, far emergere tutte le storture che hanno portato a decine di esposti, due infrazioni europee, il blocco del cantiere per abuso edilizio, il corretto timore di veder arrivare da fuori Provincia rifiuti di ogni genere ed origine (basta una firma), il mancato ascolto dell’opinione dei cittadini con il referendum respinto.
La prova della mancata chiarezza è per Pizzarotti rappresentata dal segreto sul piano finanziario (voci di corridoio parlano di 315 milioni di euro), negato ai cittadini da due anni. Il futuro è raccolta differenziata spinta, tariffa puntuale e adeguata alla capacità dei cittadini di comportarsi in modo virtuoso, riduzione dei rifiuti a monte, sviluppo del mondo del riciclo per sostenere l’occupazione che in questo settore crea posti di lavoro. A confortare queste tesi l’esperienza di Ponte nelle Alpi, con il suo assessore postino, Ezio Orzes. Ponte nelle Alpi è un comune con il 95% di raccolta differenziata e la riduzione del 92% dei costi di smaltimento, sta triplicando i posti di lavoro. L’ inceneritore è oggi una scelta arretrata anche culturalmente.
Ieri sera abbiamo visto due mondi lontanissimi. La vitalità della nuova proposta, il mugugno dei vecchi schemi di partito, dell’archeologia partitica che ha permesso di svendere alle multiutility private aspetti fondamentali del nostro benessere. Chi affiderebbe alla Borsa ed a una Spa la sua salute?”. Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma – GCR