“E’ come un’epidemia. Non la fermi, non puoi farci niente”. Con queste parole Riccardo mi ha raccontato la sua storia. Lo ha fatto via mail, dopo aver letto il mio libro. Una lettera scritta di pancia. Magari Riccardo non è neanche il suo vero nome. Ma il suo negozio di ferramenta sì, quello esiste davvero. Riccardo non è solo l’ennesima vittima della crisi. E’ anche l’ennesimo imprenditore che finisce nelle grinfie delle organizzazioni criminali. Una storia dannatamente comune. Per pagare i fornitori e tenere in piedi il negozio ha chiesto aiuto all’unica banca che fa ancora credito, l’unica azienda che non conosce crisi: la Mafia SPA. Un’impresa che fattura 150 miliardi di euro annui, una società che gestisce ogni traffico illecito e che, soprattutto oggi, punta molto sulle società finanziarie, sui money transfer e sulle botteghe del che comprano oro. La liquidità che hanno in mano ‘ndrangheta, camorra e mafia le rende invincibili, in un Paese alle soglie del collasso finanziario. E’ un gioco da ragazzi presentarsi alle aste fallimentari e vincerle tutte, o subentrare a un imprenditore in difficoltà, A Riccardo le banche non davano più un fido, nonostante un curriculum finanziario in ordine, senza mai un intoppo. Ma 70 mila euro per andare avanti li ha trovati. Ne ha dovuto restituire 110, e ha venduto casa. Mi racconta che “ora il peggio è passato”, ma non gli credo. L’epidemia avanza.
Biagio Simonetta
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