Vi ricordate Poggiolini e De Lorenzo? Tra poco li rivedrete allopera. Lo psiconano ha rimosso Nello Martini, capo dellAIFA, lagenzia autonoma che ha il compito di approvare i farmaci. Martini era troppo indipendente, troppo competente e, fatto imperdonabile, troppo onesto. I farmaci sono un prodotto e le case farmaceutiche vogliono mani libere sul mercato della salute. LAIFA determina il prezzo dei farmaci in base alla loro efficacia. Ma in futuro non sarà più così. I prezzi potranno essere decisi dai ministeri della Sanità e del Welfare in modo indipendente dai benefici. Dopo la stagione di Mani Pulite abbiamo la stagione di Mani Libere.
Enrica Giorgetti, moglie del ministro del Welfare Maurizio Sacconi, è direttrice generale di Farmindustria, lassociazione che promuove gli interessi delle aziende farmaceutiche. Nessun conflitto di interesse? La voglio proporre al posto di Martini. Se porcata deve essere, lo sia fino in fondo.
La prestigiosa rivista Nature è più informata sullItalia di noi. Di seguito riporto larticolo: Clean hands, please tradotto dal sito Italiadallestero:
Quindici anni fa al culmine di Mani Pulite, la polizia irruppe nellabitazione di Duilio Poggiolini, il capo del comitato nazionale per la registrazione dei farmaci e trovò lingotti doro nascosti sotto il suo pavimento. Per molti italiani limmagine di quei lingotti lucenti è ancora vivida, a simboleggiare in modo permanente i tempi in cui i funzionari del governo, compreso il Ministro della Sanità, prendevano mazzette dalle industrie farmaceutiche per approvare farmaci e stabilirne i prezzi.
oggi risulta preoccupante la scelta del governo Berlusconi di rimuovere Nello Martini, farmacista senza legami politici, dalla gestione dellAIFA, lagenzia autonoma creata nel 2004 per approvare i farmaci e monitorarne limpiego. Martini è riuscito con successo a limitare lincremento della spesa farmaceutica al 13% dellintero budget della spesa sanitaria, ma così facendo ha scatenato le ire dellindustria
Martini è stato rimpiazzato a metà luglio dal microbiologo Guido Rasi, membro dellamministrazione dellAIFA e descritto dalla stampa italiana come vicino ad Alleanza Nazionale
In modo ancor più preoccupante il governo, insediatosi a maggio, dichiara di voler ridurre i poteri dellAIFA separando la determinazione del prezzo dei farmaci dalla valutazione tecnica sulla loro efficacia, restituendo il potere decisionale sui prezzi al Ministero della Sanità e del Welfare.
In un momento in cui tutte le Nazioni faticano per riuscire a pagare, con budget ridotti, i prezzi sempre più alti dei farmaci di nuova generazione, questa scelta ha poco senso. Se lItalia vuole effettuare unefficace politica sui costi sanitari allora lagenzia indipendente deve essere in grado di integrare tutte le informazioni tecniche con quelle economiche. Per di più le connessioni tra i Ministeri della Sanità e del Welfare con il sistema industriale sono sgradevolmente strette: per esempio la moglie del ministro Maurizio Sacconi è direttrice generale di Farmindustria, lassociazione che promuove gli interessi delle aziende farmaceutiche.
Infatti il Governo Berlusconi ha già manifestato linquietante tendenza di permettere a interessi industriali di estendere la loro influenza su agenzie dello Stato.. Il governo dovrebbe pensare due volte se è davvero il caso di riaprire la porta che è stata sbarrata dopo il caso Poggiolini. Da Nature del 7 agosto 2008